(Adnkronos) –
Le forze russe hanno dispiegato nel mar Nero tre navi da guerra, armate con un totale di 20 missili Kalibr, armi usate spesso negli attacchi massicci contro l’Ucraina. Lo rendono noto le forze navali ucraine, citate da Ukrainska Pravda. “Vi sono almeno 11 incrociatori nemici in assetto da guerra nel mar Nero” conferma la marina ucraina. Ieri una nave russa con missili Kalibr era entrata nel mar Nero per la prima volta dal 16 dicembre, quando vi fu un massiccio bombardamento dell’Ucraina.
BOMBE A KHERSON – E’ di almeno 10 morti il bilancio di un bombardamento russo nel centro di Kherson. Lo ha annunciato l’ufficio del procuratore generale della regione omonima su Telegram. Secondo il governatore locale, Yaroslav Yanushevich, 58 persone sono rimaste ferite nel bombardamento. “Il mondo deve vedere che quello contro cui stiamo combattendo è il male assoluto”, ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, pubblicando su Twitter alcune immagini dell’attacco. “E’ terrorismo, sono uccisioni per il gusto di intimidire”, ha commentato Zelensky.
Mentre il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, scrive: “Ricordo a coloro che propongono di prendere in considerazione le iniziative di ‘pace’ di Putin/Lavrov: in questo momento la Russia sta ‘negoziando’, uccidendo i residenti di Kherson, spazzando via Bakhmut, distruggendo le reti elettriche di Kiev/Odessa, torturando i civili a Melitopol… la Russia vuole uccidere impunemente. Glielo permettiamo?”.
Intanto secondo quanto afferma l’intelligence britannica nel suo bollettino quotidiano sull’andamento della guerra, la Russia sta probabilmente limitando gli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine a causa delle sue scorte limitate di missili. La mancanza di munizioni limiti anche le operazioni offensive di terra. “Sin da ottobre, la Russia – si legge- ha aumentato le sue forze in Ucraina con decine di migliaia di riservisti. Malgrado ciò abbia ridotto la carenza di uomini, la scarsità di munizioni rimane un fattore limitante chiave per le operazioni offensive russe. La Russia ha probabilmente limitato i suoi attacchi missilistici a lungo raggio contro l’Ucraina a circa uno a settimana a causa della limitata disponibilità di missili da crociera”.
“Similmente, è improbabile che la Russia abbia aumentato le scorte di munizioni d’artiglieria in maniera sufficiente per permettere operazioni offensive su larga scala. Una delle vulnerabilità del disegno operativo russo è che già soltanto per sostenere le operazioni offensive sulla lunga linea del fronte serve un significativo uso giornaliero di missili e proiettili d’artiglieria”, conclude il bollettino.
ROGOZIN IN OSPEDALE – L’ex capo dell’agenzia spaziale russa Roscomos, Dmitry Rogozin, è stato trasportato in un ospedale vicino Mosca dopo essere stato ferito il 21 in un bombardamento nella regione ucraina di Donetsk, occupata dai russi. Lo riferisce la Tass. Fedelissimo del presidente russo Vladimir Putin, Rogozin guida ora il gruppo di consiglieri militari Lupi dello Zar. Nel bombardamento ha riportato una commozione cerebrale ed è stato ferito da una scheggia alla scapola destra, vicino alla colonna vertebrale, ha detto un suo collaboratore, spiegando che l’ex capo di Roscomos verrà operato nei prossimi giorni.
Oltre a Rogozin, due consiglieri militari feriti sono stati ricoverati vicino Mosca. Due altri consiglieri sono in gravi condizioni a Donetsk, mentre un terzo è stato portato a Rostov, in Russia. Prima dell’operazione Rogozin parteciperà ai funerali del suo collaboratore rimasto ucciso, Mikhail Borisov.
PERDITE RUSSIA – L’esercito ucraino afferma di aver ucciso ieri 480 soldati russi, portando il totale a 101.430 morti nelle file avversarie dall’invasione del 24 febbraio. E’ quanto si legge nel bollettini giornaliero dello stato maggiore di Kiev.
MISSILI IRANIANI – L’Iran non ha fornito a Mosca missili da crociera perché teme “una crescita della pressione della sanzioni”. A dirlo al New York Times è Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina. Da ottobre, ricorda, la Russia ha bombardato le infrastrutture ucraine dell’energia circa ogni dieci giorni, lanciando ogni volta circa 75 missili da crociera. Ma così facendo, Mosca sta svuotando i suoi arsenali e si è rivolta a Teheran per comprare nuovi missili. “L’Iran non ha fretta di farlo, per ragioni comprensibili, perché appena la Russia lancerà i primi missili, la pressione delle sanzioni crescerà”, sottolinea Budanov.
La Russia ha intanto comprato dall’Iran 1.700 droni kamikaze Shahed, che vengono ora consegnati in tranche successive, prosegue Budanov, notando che i russi ne hanno giù usati 450 per colpire le infrastrutture ucraine.