(Adnkronos) – “E’ tempo di riprenderci ciò che è nostro”. La controffensiva dell’Ucraina nella guerra contro la Russia pare sempre più vicina. Ai messaggi quotidiani del presidente Volodymyr Zelensky, che ribadisce l’obiettivo di riconquistare i territori occupati da Mosca, si aggiungono nelle ultime ore le parole del comandante in capo delle forze armate dell’Ucraina, Valerii Zaluzhnyi, a commento di un video postato su Telegram che contiene una preghiera per la liberazione dell’Ucraina.
“Benedici la nostra offensiva decisiva!”, ha scritto, secondo quanto riporta Ukrinform, che cita poi la pagina Facebook dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, secondo cui nell’ambito della “campagna di supporto informativo” per le Forze Armate è stato diffuso “uno spettacolare video”, dedicato alla liberazione dell’Ucraina dagli invasori russi.
In un’intervista alla Bbc, uno dei più alti responsabili della sicurezza in Ucraina, Oleksiy Danilov segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa, ha intanto annunciato che il Paese è pronto a sferrare la controffensiva, che potrebbe avvenire “domani, dopodomani o tra una settimana”. Il governo ucraino, aggiunge, “non può permettersi di commettere errori” sulla decisione perché si tratta di “un’opportunità storica” che “non possiamo perdere”.
Le operazioni preliminari hanno già iniziato a spianare la strada a una controffensiva contro le forze di occupazione russe. Lo ha detto consigliere presidenziale ucraino Mikailo Podoliak in un’intervista al Guardian, spiegando che si tratta di “un processo complicato e che non è una questione di un giorno o di una certa data o una certa ora”. “È un processo continuo di disoccupazione e in parte è già in atto, attraverso la distruzione delle linee di rifornimento o di depositi dietro le linee”.
“L’intensità sta aumentando, ma ci vorrà un periodo di tempo piuttosto lungo”, ha aggiunto il consigliere di Zelensky, prevedendo che man mano che la controffensiva prenderà slancio, ci saranno più incursioni in Russia da parte di gruppi ribelli russi, come il raid nella regione di Belgorod all’inizio di questa settimana.
“È la pace che lasceremo ai nostri figli e nipoti come eredità della presente generazione. Non abbiamo e non vogliamo altre alternative”. Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Ma per trasmettere la pace in eredità, dobbiamo arrivare al giorno in cui potremo dire che stiamo ponendo fine a questa guerra con la nostra vittoria”.
Per raggiungere una pace “giusta e duratura”, l’Ucraina deve tornare a uno status “neutrale” e “rifiutarsi di aderire alla Nato e all’Ue”. Inoltre “vanno riconosciute le nuove realtà territoriali che si sono sviluppate a seguito della realizzazione del diritto dei popoli all’autodeterminazione”. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Galuzin, in un’intervista alla Tass.
Galuzin ha ribadito che gli obiettivi della cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina sono “la protezione degli abitanti del Donbass, la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina e l’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia provenienti dal suo territorio”.
“Allo stesso tempo, siamo convinti che un accordo sia possibile solo se cessano le ostilità delle forze armate ucraine e la fornitura di armi occidentali”, ha aggiunto, chiedendo garanzie sui diritti dei cittadini di lingua russa e delle minoranze.
Da Mosca, partono nuove accuse ai Paesi occidentali considerati sempre più coinvolti nel conflitto in Ucraina secondo Dmitry Peskov, portavoce del presidente della Federazione Russa, in un’intervista alla televisione russa. “Difficile dire dove sia il limite – ha detto Peskov -. Il limite, in teoria, dovrebbe guidare la mente dei paesi di tutto l’Occidente, ma, purtroppo, questo non accade. È ovvio che il grado di coinvolgimento diretto e indiretto dei Paesi dell’Occidente in questo conflitto sta crescendo ogni giorno”.
“Tutto ciò – ha detto ancora il portavoce del Cremlino – può allungare il conflitto nel tempo, ma non può cambiare radicalmente la situazione. Non può cambiare affatto la situazione. La Russia continuerà l’operazione militare speciale e garantirà i suoi interessi in un modo o nell’altro, e raggiungerà gli obiettivi dichiarati”.
La Russia ha avvertito che le forniture occidentali di armi all’Ucraina rischiano di intensificare la guerra a livelli mai visti finora. Andrei Kelin, ambasciatore della Russia nel Regno Unito, ha detto alla Bbc che il suo Paese ha “enormi risorse” e deve ancora “agire molto seriamente”. Kelin ha avvertito di una “nuova dimensione” nella guerra, insistendo che Mosca “non ha ancora iniziato ad agire” con tutto il suo potenziale, poiché “la Russia è 16 volte più grande dell’Ucraina”.
La durata del conflitto, ha detto, “dipende dall’escalation della guerra e dalle azioni intraprese dai paesi della Nato, in particolare dal Regno Unito. Prima o poi, ovviamente, questa escalation potrebbe assumere una nuova dimensione di cui non abbiamo bisogno e che non vogliamo. Possiamo fare la pace domani”.