(Adnkronos) – La controffensiva ucraina nella guerra con la Russia? Lenta per colpa degli Usa. A dirlo è il generale americano Mark Arnold che, in controtendenza rispetto ai colleghi che indicano come sola responsabile Kiev, punta il dito contro gli Stati Uniti per la lentezza con cui procede l’offensiva delle forze ucraine. Ex alto ufficiale delle forze speciali, ora in pensione, reduce dell’Iraq e dell’Afghanistan, ha svolto diverse missioni anche in Ucraina per offrire, a sue spese, consulenza alle forze di Kiev.
Arnold aveva previsto l’improbabilità di svolte decisive per la futura vittoria quest’anno. Svolte, ha spigato, “potranno accadere solo la prossima estate, quando la maggioranza degli equipaggiamenti necessari alle manovre sarà stato inviato dai Paesi Nato”. Perché gli ucraini “mancano della mobilità necessaria per fare breccia nei campi densamente minati e pieni di ostacoli”. Non hanno inoltre abbastanza carri armati. “Se metti insieme tutti i Bradley, i Leopard 2 e i Challenger 2, fanno una brigata. E hanno solo sei battaglioni, dei 350 di cui sono composte le forze di terra, addestrati dalla Nato. Non è sufficiente”, ha sottolineato.
Per il generale, gli ucraini mancano anche di superiorità aerea: “I militari americani dovrebbero essere sotto pressione per fornire risultati molto migliori. Quindi, i progressi degli ucraini sono comunque positivi”. Il prossimo anno fra l’altro, la produzione di munizioni da 155mm aumenterà, negli Usa, da 24mila al mese, ora, ad almeno 80mila al mese. Gli ucraini allora avranno anche i carri M-1 e gli aerei F-16. Oltre che l’esperienza maturata con questa offensiva.
“Se l’amministrazione Biden è interessata a far finire questa guerra, dovrà fornire armi a lungo raggio (i sistemi missilistici tattici dell’esercito, i missili anti nave Harpoon, i droni Reaper, gli F-16), più mezzi corazzati M113, Bradley e Abrams, oltre che addestramento”, conclude il generale.
Intanto, però, l’Ucraina rivendica nuove conquiste territoriali, nella regione orientale di Donetsk intorno alla città di Bakhmut. La settimana scorsa, le forze ucraine hanno liberato altri 3 chilometri quadrati nell’area circostante Bakhmut, ha scritto oggi su Telegram il viceministro della Difesa Hanna Maliar. L’area totale riconquistata intorno alla città dall’inizio della controffensiva ucraina è ora di 47 chilometri quadrati, ha precisato.
Le forze armate di Kiev, inoltre, negli ultimi 10 giorni hanno costantemente guadagnato terreno verso sud, nella regione di Zaporizhizhia. In particolare, secondo i vertici militari ucraini, è stata superata la prima linea di difesa russa, lo sbarramento principale creato dalle truppe di Mosca. Le unità ucraine si troverebbero ora in aree in cui il nemico deve necessariamente dislocare riserve, provenienti dalla Russia e da altre zone dell’Ucraina, per tamponare la situazione.