(Adnkronos) – “Ci stiamo preparando al nostro peggior inverno”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba in una intervista a Die Welt, rilanciata da Ukrainska Pravda, nella quale ha espresso preoccupazione per nuove ondate di attacchi russi contro le infrastrutture energetiche durante i mesi più freddi dell’anno.
“Ci stiamo preparando al peggior inverno della storia. Quindi potremo chiudere un occhio se non riceveremo i Taurus ma arriveranno sistemi di difesa aerea”, ha detto Kuleba, riferendosi ai missili tedeschi da crociera che Berlino non si decide a inviare all’Ucraina. “I russi stanno imparando. Testeranno ancora una volta la nostra resistenza con i loro missili”, ha proseguito Kuleba, spiegando che l’Ucraina si sente messa in ombra rispetto alla crisi in Medio oriente.
Intanto, con un economia orientata alla guerra, la Russia rischia una spirale inflazionistica che aumenterà ulteriormente i costi del conflitto per Mosca. A sottolinearlo è il bollettino giornaliero dell’intelligence militare britannica sulla guerra in Ucraina.
“L’inflazione in Russia è salita al 6% in settembre, rispetto al 5,3% di agosto. Ciò è stato provocato dalla crescita dei prezzi al consumo di cibo e carburante. L’alta inflazione -rimarca il bollettino – aumenterà quasi certamente i costi della guerra in Ucraina. La Banca Centrale di Russia (Cbr) ha risposto aumentando il tasso d’interesse del 2%, arrivando al 15%. Sono i tassi più alto dal maggio 2022”.
“E’ altamente probabile che ciò aumenti i costi dei prestiti per i consumatori e abbia un impatto sui costi del servizio del debito per il governo russo. A causa della domanda crescente, parzialmente dovuta all’aumento delle spese della difesa, assieme alle pressioni di un mercato del lavoro che si sta riducendo, l’economia russa rischia il ‘surriscaldamento’ – afferma il bollettino – tutto ciò farà sì che l’inflazione in Russia rimarrà probabilmente sopra l’obiettivo del 4%. La prosecuzione di una forte inflazione eroderà probabilmente la spesa reale del governo, particolarmente in aree come la spesa sociale dove la spesa crescerà al disotto del livello dell’inflazione. Ciò dimostra ulteriormente il riorientamento dell’economia russa verso il finanziamento prioritario della guerra”.