(Adnkronos) – “Io sono contro qualsiasi guerra, credo che la guerra per procura in Ucraina sia iniziata molto prima, con la violazione degli accordi di Minsk,. La mia sensazione è che la Nato sia fuori controllo, la Nato dovrebbe iniziare a parlare di diplomazia e l’avrebbe dovuto fare già mesi fa quando gli Stati Uniti rifiutarono un avvio dei negoziati”. Così la star statunitense e militante pacifista ed ambientalista Susan Sarandon, premiata con la Colonna d’Oro alla Carriera al Magna Graecia Film Festival, in conferenza stampa.
”Credo che la guerra non riguardi l’Ucraina ma riguardi la Russia, è un tentativo di indebolire la Russia per i suoi rapporti con la Cina – sottolinea l’attrice – Il mio cuore è terribilmente spezzato e sofferente nell’assistere alle devastazioni e alle morti che si stanno verificando sia in Ucraina che in Russia. Bisogna iniziare a lavorare con la diplomazia per cercare di porre fine a questa guerra, fine che di certo non si può ottenere utilizzando le bombe al grappolo che sono contro le convenzioni di Ginevra”, conclude la Sarandon tra gli applausi del pubblico in sala.
”Hollywood non è politica, è impegnata solo a far soldi, l’unica che puoi fare per dar fastidio ad Hollywood è invecchiare, ingrassare, far sì che i film che tu fai o che hai fatto non facciano soldi. Quello che sta succedendo negli Stati Uniti oggi è molto importante, adesso sono i sindacati che parlano che parlano e si esprimono, non sono gli attori o gli sceneggiatori”, ha detto ancora parlando dello sciopero degli attori Usa, che si sono uniti dal 14 luglio scorso alla protesta degli autori e sceneggiatori per chiedere ai grandi Studios e alle piattaforme streaming migliori condizioni contrattuali.
Condizioni contrattuali non solo economiche ma anche di redistribuzione dei diritti e sui ‘confini’ dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, a fronte di un volume di produzioni e fatturato che è molto aumentato negli ultimi anni. ”Oggi il business è cambiato ma i nostri contatti da attori no – spiega l’attrice – riflettono un livello di business che è precedente allo streaming e all’intelligenza artificiale. Non è più possibile andare avanti in questo modo. La maggior parte degli attori, non guardiamo quelli che sono al top, ancora non gode neanche dell’assistenza sanitaria e questo è un altro grande problema negli Usa”.
”Per questo motivo – sottolinea con forza Sarandon – oggi più che mai, gli attori ai vertici del loro successo devono dimostrare la loro solidarietà per tutti gli altri. Per godere dell’assistenza sanitaria devi guadagnare 26mila dollari e l’87% degli attori non ha titolo a riceverla, anche coloro che lavorano nelle serie tv – spiega – Con questo sistema dello streaming, entrato in vigore durante la pandemia da Covid, sono state eliminate tutte le royalties che venivano pagate proporzionalmente, ogni volta che trasmettevano qualche cosa”.
Altro grande problema, spiega ancora l’attrice, è quello dell’intelligenza artificiale: ”Oggi gli Studios pretendono che gli attori, in particolare quelli che interpretano piccole parti – dice – si sottopongano ad una scansione del proprio corpo in maniera tale che gli Studios diventino proprietari del corpo dell’attore in modo che non debbano più ingaggiarlo e quindi pagarlo per recitazioni successive e questo va contro ogni etica morale. E’ un vero e proprio furto ad opera dei computer ed è assolutamente inaccetabile. L’intelligenza artificiale dovrebbe essere usata per andare a sostituire gli Amministratori Delegati – conclude ironica la Sarandon – mestiere per il quale non è necessaria tanta immaginazione”.
”Ho cercato e sto continuando a cercare di avere la cittadinanza italiana, purtroppo sono troppo vecchia perché la legge che consentiva di diventare cittadini italiani, per via genitoriale, nel mio caso per via materna, è uscita quando io avevo già 2 anni quindi i miei fratelli e sorelle sono italiani e io no”, ha rivelato poi.
”Sono andata al consolato americano – ha raccontato l’attrice – ho tutta la documentazione pronta, se c’è qualcuno che mi può aiutare ad avere la cittadinanza ben venga – ha concluso la Sarandon tra le risate dei presenti in sala – Ho fatto una figlia con un italiano, bevo il caffè come gli italiani, cosa altro posso fare per diventare cittadina italiana?”. (di Alisa Toaff)