(Adnkronos) – “Nulla quaestio nell’alterare la figura di Venere travestendola da marinaio o in altra foggia ma è molto più attraente nuda. Io avrei lasciato la Venere nuda anche se non ho nulla in contrario sul fatto che l’abbiano voluta vestire in modo vagamente modernista, è come renderla una ragazza del nostro tempo mentre è una ragazza senza tempo, è una divinità e rappresenta il mito e la bellezza dell’Italia nella sua dimensione senza tempo”. E’ quanto ha affermato il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, intervistato alla trasmissione ‘Immagini’ di Radio 24, in merito alla campagna promozionale dell’Italia di ministero del Turismo ed Enit, lanciata dalla ministra Daniela Santanchè. La campagna ‘Open to meraviglia’ utilizza la Venere di Botticelli quale testimonial di eccezione, in versione influencer.
“La contaminazione figurativa che viene fuori dalla creatività di Armando Testa è di applicare lo spirito della Ferragni al capolavoro di Botticelli. Mi pare che di gran lunga Botticelli prevalga e che l’immagine completa con la Venere nuda e la conchiglia di onde poteva essere il migliore paesaggio attrattivo italiano con la parola ‘meraviglia’. Io non avrei fatto contaminazioni ma è lecito che un creativo o un artista lavorino sulle immagini alterandole, Warhol è stato assolutamente emblematico da questo punto di vista, ma non mi sembra che sia particolarmente efficace”, ha comunque aggiunto Sgarbi, “nel nostro parlare c’è un effetto pubblicitario indotto o per criticarla o per osservarne le contraddizioni, forse è stato previsto”.
Quanto allo slogan ‘Open to meraviglia’ Sgarbi non ha mancato di fare un altro appunto dicendo che avrebbe scritto semplicemente ‘La meraviglia’, oppure ‘Venite nel Paese della meraviglia’. “Meraviglia è una parola che si intende in ogni lingua mentre ‘Open to meraviglia’ è una miscela tra inglese e italiano e sembra contraddire le indicazioni di Rampelli sulla lingua italiana”. “La comunicazione è comunque festosa e quindi possiamo ritenerla lecita” ha concluso Sgarbi.