(Adnkronos) – Tra polemiche e bagarre in aula, il ticket d’ingresso per accedere alla città di Venezia è diventato realtà. La norma, che era stata prevista dalla legge di bilancio del 2019, è stata approvata ieri in Consiglio comunale con 24 voti a favore e 12 contrari e prevede per chi decide di visitare la città ‘in giornata’, senza pernottare, un ticket di ingresso di 5 euro. Dalla tassa sono esclusi tutti coloro che soggiornano in città, e naturalmente residenti, studenti, lavoratori, forze dell’ordine o forze armate e tutti coloro che pagano l’Imu nel comune della città lagunare. La decisione ha diviso cittadini veneti e non, e di fatto ha reso il capoluogo veneto la prima città in cui è necessario pagare per entrare senza che ciò sia legato a un servizio per l’ospite.
In diversi Paesi del mondo, infatti, esistono già dei contributi d’accesso che vengono ‘inglobati’ in diverse spese, come il costo della cosiddetta tassa di soggiorno, presente in Francia, a Parigi ad esempio, ma anche in molte altre località d’Oltralpe e in Italia. Una sorta di tassa d’ingresso è prevista anche in Corsica, dove al momento di fare il biglietto si paga un piccolo contributo che viene poi devoluto all’ufficio turistico locale, mentre alle isole Baleari, in Spagna, si paga un’ecotassa che varia da 0,25 centesimi fino a 2 euro al giorno e viene applicata a ogni turista al di sopra dei dodici anni. Tutti questi casi però, sono legati all’offerta di un servizio specifico e non al semplice ingresso in città, come nel caso di Venezia.
In Italia ci sono alcuni centri in cui, per accedere, è prevista una tassa di ingresso. Ne sono un esempio Civita di Bagnoregio nel Lazio, un piccolo borgo in provincia di Viterbo che conta soltanto 7 residenti stabili durante tutto l’arco dell’anno, ma che nei periodi estivi o nel weekend è preso d’assalto dai turisti. Proprio per disincentivare un turismo di massa che potrebbe causare danni al borgo, l’amministrazione ha introdotto un ticket d’ingresso di 3 euro durante la settimana e di 5 euro nei weekend. Un altro caso italiano è quello dell’Isola Bella, a Taormina, dove per accedere ad una parte del sito bisogna pagare un biglietto di 4.00 euro, ma in questo caso si tratta di una Riserva Naturale Orientata.