(Adnkronos) – I giovani non parlano di Hiv e Aids, praticamente assenti dai loro scambi sui social, così come la prevenzione, con pochissimi accenni al test rapido. Mentre ha successo la pericolosa challenge tra giovanissime ‘sex roulette’, che consiste nell’avere rapporti non protetti e perde chi rimane incinta. E’ il quadro che emerge da una ricerca di SocialCom che, con l’ausilio della piattaforma SocialData, ha effettuato per Anlaids Lazio un’analisi delle conversazioni sul tema negli ultimi 12 mesi. La ricerca è stata presentata ieri sera alle Terme di Diocleziano, a Roma, nel corso dell’Anlaids Charity Dinner – evento condotto dal presidente di Anlaids Lazio e Ceo di Urban Vision, Gianluca De Marchi – occasione per il lancio di una campagna rivolta proprio alle fasce più giovani e di una raccolta fondi.
Lo studio ha messo a confronto le menzioni e le interazioni sull’Hiv/Aids con altre malattie e ha rilevato come Covid-19 (1,9 milioni di menzioni) sia ancora la patologia di cui si parla maggiormente, seguito dal cancro (757mila mentions) e dall’influenza (356mila). “L’Hiv/Aids ha registrato un numero significativamente inferiore di menzioni e interazioni”, viene fatto notare nel documento riassuntivo dell’analisi, dove si legge che questo dato preoccupa “riguardo allo stato dell’informazione sulla prevenzione dell’Hiv, poiché l’Hiv è ancora spesso associato a pregiudizi, stigma e discriminazione”.
Nella ricerca viene evidenziato che i giovani della fascia 18-34 anni tendono a discutere del tema su TikTok e Instagram, mentre le fasce d’età più adulte preferiscono piattaforme come Twitter e Facebook.
Nei social network più popolari tra i giovani, come Instagram e TikTok, l’Hiv/Aids non sembra essere un argomento di tendenza. Complessivamente, il sentiment generale nelle discussioni è più negativo (54%) che positivo (33%). Le emozioni prevalenti riguardano la preoccupazione, la paura, la disapprovazione, ma anche la compassione e il sostegno. Le parole più utilizzate nelle conversazioni indicano un forte interesse nella comprensione della malattia, dei suoi effetti e dei progressi della ricerca. Le discussioni riguardano anche l’efficacia dei trattamenti esistenti, la ricerca di nuove terapie, la prevenzione attraverso i vaccini e il vissuto delle persone affette da Hiv, inclusi i problemi sociali e personali che devono affrontare.
Nello studio anche due focus: sulla ‘sex roulette’, la pericolosa challenge dilaga sui social, e sul test rapido per l’Hiv. Mentre nel primo caso si registrano oltre 250mila interazioni (commenti, condivisioni, reactions ai post), nel secondo il flusso è davvero esiguo (solo 4,7mila mentions), a dimostrazione del fatto che c’è poca conoscenza degli strumenti che la comunità mette a disposizione per prevenire evoluzione difficili dell’infezione.
“Questi dati sono la dimostrazione che la Rete è uno straordinario strumento di analisi sociologica e sociale”, commenta Luca Ferlaino, founder di SocialCom. “Oggi non solo possiamo anticipare e fotografare le tendenze, le opinioni e le preoccupazioni delle persone, ma contribuire in qualche modo a creare una strategia comune per risolvere problemi rilevanti e prevenire l’evoluzione di fenomenisocialmente pericolosi, come la challenge della Sex roulette, attraverso campagne informative ad hoc, targettizzate su pubblici di riferimento”.