(Adnkronos) – “I farmaci biologici stanno cambiando la storia del trattamento dell’asma. Vi erano dei bisogni insoddisfatti in questi pazienti, come ad esempio le riacutizzazioni ricorrenti o l’utilizzo del corticosteroide orale, sia a cicli che continuativo, per far fronte ai bisogni del paziente. Con questi nuovi farmaci, tra cui il mepolizumab, un anticorpo monoclonale anti interleuchina 5, si ottengono risultati fino a pochi anni fa del tutto insperati: una riduzione drastica, importante e persistente nel tempo delle riacutizzazioni”. Così Fulvio Braido, direttore della clinica di Malattie respiratorie e allergologie dell’università degli Studi di Genova, in occasione del Congresso internazionale della European Respiratory Society (Ers), in corso a Milano fino al 13 settembre.
“Dopo anni consecutivi di trattamento – spiega Braido – abbiamo i dati necessari per andare oltre le aspettative: nell’ambito del controllo dell’asma, ad esempio, oggi iniziamo a utilizzare il termine remissione. Quindi spostiamo il nostro obiettivo per i pazienti” che non è più “di ridurre, ma di eliminare l’utilizzo dello steroide orale, in quanto gli effetti collaterali a lungo termine sono decisamente importanti. Siamo solo all’inizio di una nuova storia – sottolinea l’esperto – Di sicuro riusciamo a modificare la malattia, controllando l’infiammazione; miglioriamo gli outcome clinici a breve e a lungo termine; miglioriamo la qualità della vita dei pazienti e siamo fiduciosi di portare a remissione il paziente, non solo dal punto di vista fisiologico, ma anche gli atteggiamenti che il paziente ha dovuto mettere in atto per far fronte all’asma grave. Sono infatti molti i fronti su cui la ricerca è attiva – conclude – e deve proseguire”.