(Adnkronos) – “Abbiamo un programma scientifico estremamente attrattivo e interessante che affronta, con i migliori esperti del settore, temi di strettissima attualità come il cancro della prostata, che è il cancro più diffuso tra gli uomini, e il tema della denatalità. Gli urologi sono al servizio della popolazione per attivare programmi di prevenzione che servono a intercettare le patologie più comuni di competenza, in maniera tempestiva per dare alle persone la possibilità di curarsi e guarire in maniera completa”. Così all’Adnkronos Salute Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia (Siu), sul 96esimo Congresso annuale della Siu che si svolge a Roma dal 7 al 9 ottobre. “Stiamo inoltre interfacciandoci spesso – sottolinea – con i nostri decisori politici. Non a caso sono presenti al congresso il ministro della Salute e il viceministro della Giustizia. Riteniamo irrinunciabile interfacciarci con i decisori per portare alla loro attenzione le nostre problematiche, le esigenze dei nostri pazienti”.
“L’urologia è una disciplina che segue l’uomo in tutte le fasi della sua vita – evidenzia Carrieri – dall’adolescenza, per evidenziare alcune anomalie che possono portare a conseguenze sulla capacità di procreare”, fino alla vecchiaia. “Le patologie più diffuse nell’uomo sono di competenza urologica. Basti pensare all’ipertrofia prostatica benigna che a 70 anni interessa 7 uomini su 10, o alla calcolosi urinaria, prima a causa di accesso al pronto soccorso”. L’urologo però, “non è il medico solo dell’uomo – precisa il presidente Siu – Intercettiamo anche le problematiche della donna come l’incontinenza urinaria e il prolasso della vescica, di enorme diffusione, dato l’aumento della vita media delle donne”.
“Prevenzione è una parola magica – afferma Carrieri – non soltanto nel cancro della prostata. Quando si parla di salute, si sa che è sempre meglio anticipare i tempi della diagnosi. Arrivare prima sulla diagnosi significa dare migliore qualità di vita ai pazienti, spendere di meno per il Servizio sanitario nazionale e avere risultati molto migliori. La prevenzione del tumore alla prostata si può fare. Si deve fare – ribadisce il presidente Siu – Abbiamo oggi tantissimi mezzi che ci aiutano ad anticipare la diagnosi di una patologia che interessa 40mila uomini: 7mila muoiono ogni anno per questa patologia in Italia. La prevenzione – ricorda – è facilitata in questo tumore silente dal dosaggio di una proteina, il Psa: se è alterata si fanno ulteriori accertamenti per intercettare in modo estremamente precoce il tumore, curarlo prima, meglio e, se in fase estremamente precoce, arrivare anche alla guarigione definitiva”.
Tornando ai pazienti, “è sempre più forte il supporto delle associazioni – osserva Carrieri – Sono al nostro fianco anche sul fronte istituzionale. Sulla prevenzione del cancro della prostata, ad esempio – rimarca il presidente Siu – servono programmi di screening, controlli periodici a tappeto sulla popolazione. Il tumore alla prostata”, invece, “non è attualmente considerato per un progetto di screening”.
“Un altro tema sul tavolo riguarda i farmaci per l’incontinenza urinaria, non rimborsati dal Servizio sanitario nazionale, e un altro è la protesica, i rimborsi per la chirurgia robotica. I temi sono tanti – conclude Carrieri – e la Siu è attiva con il supporto dei pazienti”.