(Adnkronos) – In Francia è allarme cimici dei letti. Ma questo parassita “infestante molto invasivo e difficile da debellare” c’è anche in Italia. Ma come si fa a trovarle, a evitarle o a eliminarle? Il posto preferito di queste cimici sono le valigie. E’ così che molto spesso si torna a casa con a bordo intere famiglie di piccoli ospiti clandestini.
Gli esperti dell’Ats di Milano Città metropolitana offrono qualche consiglio per ridurre i rischi e prevenire il peggio: cioè che l’ematofago si installi in casa. Perché “a quel punto – precisano all’Adnkronos Salute Maira Bonini, direttore Struttura complessa di Igiene e Sanità pubblica, e Vincenzo Celeste, operatore tecnico della stessa struttura – c’è bisogno di personale altamente specializzato che intervenga con delle metodologie specifiche per l’eliminazione e la risoluzione della problematica”.
Prima precauzione suggerita è imbustare le valigie. “Quando si arriva in aeroporto, per esempio, ci sono dei servizi ad hoc e si può provvedere ad avvolgerle bene nel cellophane”, spiega Celeste. Poi, una volta arrivati alla meta – viaggiando ben coperti, indicano gli esperti – l’invito è a tenere gli occhi aperti. “Se si va in vacanza in città con infestazioni in corso o comunque frequenti è bene stare in allerta – raccomanda Bonini – e controllare”, a cominciare dall’hotel o dalla struttura ricettiva in cui si soggiorna. “Un consiglio – prosegue – è di lasciare i vestiti in una busta di plastica quando li si ripone in armadi e cassetti”, scegliendo di collocarli, aggiunge Celeste, “su ripiani alti e ben distanziati dal pavimento. Prima di andare via, è bene controllare sempre se ci sono tracce dell’infestante”.
Se si presta attenzione, infatti, “è un fenomeno ben visibile – evidenzia Celeste – Si può rilevare la presenza dell’infestante adulto, ma le valigie possono essere vettori anche con la presenza di uova che poi si schiudono” nei luoghi dove è stata depositata la valigia. La cimice dei letti adulta misura “intorno ai 5 millimetri, mentre le uova circa 1 o 1,5 millimetri”.
Se una persona viene ‘colpita’, “potrà notare la presenza di punture simultanee”, segnalate da macchiette rosse, “che possono essere a grappolo” perché l’insetto “a distanza di pochi centimetri si stacca e si riattacca da un’altra parte”. Un altro consiglio riguarda i mezzi di trasporto. “Suggerisco – dice Bonini – di usare degli indumenti coprenti in viaggio, che proteggono di più quando si va per esempio sui mezzi pubblici come la metro e altri mezzi di trasporto”, treni, autobus e così via. “Anche in estate è bene in queste situazioni non lasciare esposta troppa superficie corporea”. A bordo è consigliabile dare un’occhiata a braccioli e sedili.
E al ritorno a casa? “L’ideale – conclude Celeste – sarebbe far ‘decantare’ le valigie un po’ nel box”, fuori quindi dalle stanze di casa. Una sorta di ‘quarantena’. “E magari togliere il cellophane all’indomani. Poi controllare minuziosamente la valigia per vedere se ci sono evidenze della presenza di questo infestante, quindi la cimice adulta che cammina o le uova. Dopodiché lavare gli indumenti in lavatrice a 60 gradi e, prima di conservare le valigie nel ripostiglio (all’interno di buste di plastica), dare una spruzzata di insetticida spray”.
“In Italia, dai nostri dati, non ci sono indicazioni di una crescita delle infestazioni da cimici dei letti, come sta accadendo in Francia. Non abbiamo avuto un aumento delle segnalazioni né dei campioni analizzati. Ma è anche vero che si tratta di un problema diffuso che i disinfestatori conoscono bene. E se vengono chiamati ad intervenire risolvono rapidamente, senza che arrivi la segnalazione. Si tratta comunque di un problema noto: i casi nel nostro Paese ci sono, come sempre, ma non vediamo picchi”. A dirlo all’Adnkronos Salute è Fabrizio Montarsi, biologo ed entomologo del Laboratorio di parassitologia, micologia ed entomologia dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (IzsVe), in merito all’allarme per la crescita delle infestazioni oltralpe.
“In Italia, dai nostri dati, non ci sono indicazioni di una crescita delle infestazioni da cimici dei letti, come sta accadendo in Francia. Non abbiamo avuto un aumento delle segnalazioni né dei campioni analizzati. Ma è anche vero che si tratta di un problema diffuso che i disinfestatori conoscono bene. E se vengono chiamati ad intervenire risolvono rapidamente, senza che arrivi la segnalazione. Si tratta comunque di un problema noto: i casi nel nostro Paese ci sono, come sempre, ma non vediamo picchi”, ha affermato all’Adnkronos Salute Fabrizio Montarsi, biologo ed entomologo del Laboratorio di parassitologia, micologia ed entomologia dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (IzsVe), in merito all’allarme per la crescita delle infestazioni oltralpe.
“Le cimici dei letti si diffondono perché vengono portati da viaggiatori che tranquillamente utilizzano alberghi di diversa tipologia, spostandosi magari da un 4 stelle a un ostello con condizioni igieniche non al top. Oggi questo tipo di viaggi è ancora più diffuso che in passato”, sottolinea l’esperto che esclude l’influenza dei cambiamenti climatici anche perché si tratta di insetti “che vivono all’interno delle case, dove il clima è più controllato. Ciò che ne influenza di più l’aumento è la globalizzazione, la possibilità di spostarsi rapidamente e in luoghi diversificati a livello igienico”.