(Adnkronos) – “Dopo il Covid in Italia il burnout resta ancora una vera e propria emergenza tra gli anestesisti e i rianimatori. La fatigue, la stanchezza e i limiti umani sono stati oggetto di ampie ricerche da parte della Siaarti Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva e anche in campo internazionale, in cui si sottolinea come il setting perioperatorio dell’area d’emergenza comporti un’alterazione della performance di noi professionisti”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Andrea Cortegiani, responsabile Comitato scientifico della Siaarti, in corso a Roma al Centro congressi La Nuvola all’Eur.
Dunque, finita l’emergenza sanitaria preoccupa ancora lo stato di malessere fisico e psichico che alcuni anestesisti rianimatori riferiscono a distanza di tempo dall’esplosione del Covid. “Il concetto di stanchezza è molto più ampio, vale a dire un dislivello tra quelle che sono le potenzialità del professionista e il carico di lavoro che è chiamato a dover gestire – sottolinea Cortegiani – Questo comporta il rischio di una potenziale alterazione della qualità dell’assistenza ed è obbligo istituzionale, personale, societario trovare la giusta quadra tra tutti questi fenomeni per permettere all’anestesista rianimatore una performance ottimale in modo da garantire come sempre la sicurezza del paziente”.