(Adnkronos) – “Vediamo di non esagerare”. Roberto Burioni, docente di Microbiologia e Virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, spegne l’allarme scattato per la variante EG.5 del covid, nota anche come Eris. “La maggiore capacità della variante EG.5 di infettare i polmoni viene dedotta da uno studio non ancora pubblicato su criceti. Uno studio su criceti non permette di trarre alcuna conclusione, per cui questo è puro terrorismo. Vediamo di non esagerare”, scrive Burioni postando un titolo sui presunti rischi e i sintomi di EG.5, prevalente in Italia.
Intanto, gli ultimi dati segnalano in Italia un aumento delle reinfezioni. “La percentuale di infezioni riportate in soggetti con almeno un’infezione pregressa è in aumento e intorno al 39%” secondo l’ultimo monitoraggio settimanale a cura di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, rispetto al 36% della rilevazione precedente.
Un trend che appare in linea con il nuovo scenario che vede EG.5, alias Eris, quale variante di Sars-CoV-2 prevalente in Italia (41,9%) nell’ultima flash survey diffusa dall’Iss e relativa al periodo 21-27 agosto. “Gli studi ad oggi effettuati – spiegava la relazione tecnica sui risultati dell’indagine – evidenziano che EG.5 è caratterizzata da un elevato tasso di crescita che, insieme ad una diminuita capacità neutralizzazione da parte di anticorpi verso altre varianti, giustificherebbe la sua prevalenza in diversi Paesi”. Tuttavia, “ad oggi non si evidenziano rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ai lignaggi co-circolanti”.