(Adnkronos) – Durante l’autunno e l’inverno alle porte, “prevediamo una recrudescenza dell’influenza stagionale e del virus respiratorio sinciziale”. E’ il quadro prospettato da Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), in conferenza stampa con Emer Cooke, direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema. Al contempo, “osserviamo anche un aumento della trasmissione di Sars-CoV-2 nell’Ue/Spazio economico europeo e prevediamo che i virus” respiratori “co-circoleranno nei prossimi mesi”. Questa co-circolazione “metterà le persone vulnerabili a rischio di malattie gravi e di morte, con una maggiore pressione sull’assistenza sanitaria”. “E’ difficile prevedere con esattezza quando la circolazione dei virus respiratori aumenterà o raggiungerà il picco”, ha aggiunto Ammon. Quanto al rialzo dei casi Covid, “è probabilmente dovuto all’aumento dei viaggi e ai grandi raduni estivi – ha evidenziato la numero uno dell’Ecdc – e al calo dell’immunità dopo un lungo periodo di bassa circolazione del virus”. “I nostri modelli hanno mostrato che una campagna vaccinale anti-Covid con un’elevata adesione, rivolta a persone di età dai 60 anni in su, potrebbe prevenire circa il 21-32% di tutti i ricoveri correlati a Covid nell’Unione europea o nello spazio economico europeo fino al 24 febbraio”.
“Dobbiamo agire ora per ridurre al minimo l’impatto” dei virus respiratori che co-circoleranno nel prossimo autunno-inverno: Sars-CoV-2, influenza e virus respiratorio sinciziale Rsv. Servono “forti misure di sanità pubblica tra cui la vaccinazione contro Covid e influenza, l’utilizzo delle misure di protezione individuale, la sorveglianza e la segnalazione”. “Covid-19, influenza e Rsv rimangono sfide significative per la salute pubblica”, ha avvertito Cooke. Le persone che appartengono a categorie a rischio e sono vulnerabili dovrebbero vaccinarsi”, perché “la vaccinazione è il modo più efficace per prevenire le infezioni e proteggere da malattie gravi e ospedalizzazione”. “La co-somministrazione dei vaccini contro Covid e influenza è fattibile”, ha aggiunto la numero uno dell’Ema. “Gli Stati membri – conclude – prenderanno decisioni sulle loro campagne di vaccinazione nazionali in base alle condizioni epidemiologiche e alla disponibilità di vaccini nei loro Paesi”.