(Adnkronos) – Stop ad un provvedimento “paradossale”. Vito Procacci, direttore dell’Unità operativa Pronto Soccorso e Medicina d’emergenza e urgenza dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Bari, commenta la notizia dello stop alle multe per i camici bianchi del Policlinico di Bari ‘colpevoli’ di aver lavorato oltre il limite consentito nel periodo pandemico. Procacci, multato di 27.100 euro, ha scritto anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi arriva il congelamento della sanzione proprio dopo l’intervento del Capo dello Stato.
“Lo stop alle multe deciso dall’Ispettorato nazionale del Lavoro oggetto di un colloquio tra il presidente Mattarella e il ministro del Lavoro Calderone? Non ne sapevo nulla, lo apprendo da lei”, dice all’Adnkronos Salute. “Mi fa piacere che le Istituzioni si siano rese conto dell’assurdità di un provvedimento a dir poco paradossale, una sanzione per aver lavorato troppe ore in più in Pronto soccorso durante l’emergenza pandemica”, aggiunge.
Tornando alla sanzione, “dal locale Ispettorato del Lavoro ho ricevuto la multa più alta, pari a 27.100 euro – spiega all’Adnkronos Salute Procacci – e senza preavviso, come tutti gli altri operatori sanitari”. Per questo motivo, “ferito e amareggiato”, Procacci ha preso carta e penna e scritto una lettera al Capo dello Stato che in poche ore ha fatto il giro del web.
In mattinata la notizia del colloquio telefonico tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui ha riferito delle attività in corso. “Ho fiducia assoluta nelle Istituzioni – afferma Procacci – spero che oltre ad occuparsi dello spiacevole provvedimento si rendano conto in quale situazione difficile versi la Medicina d’Emergenza e urgenza in tutta Italia e comincino ad elaborare azioni e strategie specifiche per valorizzare i medici di Pronto soccorso, incentivando i giovani che al momento disertano le Scuole di specializzazione di Medicina d’emergenza, sempre meno attrattive. I Pronto soccorso sono in deficit di personale, c’è un enorme carico di lavoro e non abbiamo nessun tipo di valorizzazione professionale né economica”. Non solo “i giovani scelgono altre strade, ma chi è già in organico nei nostri Pronto soccorso fugge all’estero per assicurarsi stipendi stellari, anche 10 volte più alti dei nostri”, conclude.