(Adnkronos) – “Abbiamo scelto di parlare di Covid perché la malattia, cioè la sintomatologia, è cambiata tantissimo. Ma anche l’infezione, che è l’entrata del virus, è cambiata tantissimo”. Lo ha detto Carlo Federico Perno, direttore di microbiologia e diagnostica di immunologia all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, a margine dell’ottava edizione dell’evento Impact, appuntamento scientifico annuale in infettivologia, in corso nella Capitale.
“Dobbiamo reimpostare la diagnostica e la terapia – continua il professore – Ci sono in sala tra i migliori virologi, infettivologi e clinici italiani. L’obiettivo è incontrarsi per capire come trattare meglio i nostri pazienti. Oltre al Covid, ci sono una serie di novità che riguardano la terapia dell’Hiv, che sta cambiando tantissimo per l’arrivo di farmaci long acting – elenca Perno -. Contro il virus della Varicella Zoster abbiamo un vaccino per la prevenzione dell’Herpes Zoster che funziona: dobbiamo sapere a chi darlo, quando darlo. Abbiamo farmaci contro l’epatite delta per la quale, finora, non avevamo nulla”.
Soffermandosi sull’argomento Covid, “con le nuove varianti e l’efficacia del vaccino – osserva l’esperto – il virus continua a circolare, ma non è più, di fatto, aggressivo come prima. Questo ha cambiato le regole del gioco. Oggi abbiamo farmaci chiaramente efficaci: dobbiamo sapere scegliere quelli giusti e quando trattare il paziente”. Inizialmente si diceva di trattare “prima tutti quelli che ne hanno bisogno, perché non sappiamo come evolverà la malattia – ricorda Peno – Oggi non è più così. Dobbiamo selezionare i pazienti che hanno bisogno di un trattamento precoce, coloro che sono a rischio di evoluzione della malattia, i fragili”, gli immunocompromessi, “sapendo che gli altri non ne avranno bisogno perché avranno un’evoluzione benigna. Questa è la cosa più complessa: sapere chi trattare, quando trattare, quanto precocemente e con che cosa. Questo è l’argomento chiave di questo periodo”, conclude.