(Adnkronos) – In Italia la crescita dell’incidenza del covid è bassa e l’impatto sugli ospedali è limitato. “Si assiste ad un ulteriore rallentamento nella crescita dell’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia che, complessivamente, si mantiene bassa. L’impatto sugli ospedali resta limitato”, fanno sapere gli esperti della Cabina di regia Iss-ministero della Salute nel commento che accompagna l’ultimo monitoraggio Covid settimanale che l’Adnkronos Salute ha potuto visionare.
“I ricombinanti Omicron XBB, con predominanza di EG.5, rappresentano la quasi totalità dei ceppi virali circolanti, in accordo con quanto osservato in altri Paesi. La situazione epidemiologica è in linea con il quadro europeo”, concludono.
Situazione Covid negli ospedali italiani sotto controllo. “Al 27 settembre il tasso di occupazione in area medica è pari al 4,4% (2.734 ricoverati), basso anche se in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (4,1% al 20 settembre). Resta sostanzialmente stabile l’occupazione in terapia intensiva, pari a 0,9% (82 ricoverati) rispetto all’1,0% al 20 settembre”. “I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età over 90; il tasso di ricovero in terapia intensiva è sostanzialmente stabile a partire dalla fascia d’età 50-59 anni”, conclude il report.
L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 19 settembre “è pari a 0,9 (0,85 – 0,95), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto la soglia epidemica (Rt=1,08 al 12 settembre”. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia Iss-ministero della Salute che l’Adnkronos Salute ha avuto modo di visionare.
Mentre “l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 21-27 settembre è pari a 66 casi per 100.000 abitanti, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente ( 61 casi per 100.000 abitanti)”.
“L’incidenza settimanale è in lieve aumento nella maggior parte delle Regioni e province autonome con valori non superiori a 100 casi per 100mila abitanti. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Campania (95 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (18 casi per 100mila abitanti)”, si legge nel documento.