(Adnkronos) – Covid in Italia, nei dati di oggi del report settimanale Iss risale l’incidenza – da 207 a 222 contagi ogni 100mila abitanti -, mentre l’indice Rt è ancora in calo a 0,75. E ancora: scende al 2% l’occupazione delle terapie intensive (nelle aree mediche è al 6,6%) e sono due fra regioni e province autonome quelle a rischio moderato. Basso in tutte le altre. In aumento i casi rilevati con screening.
Torna a salire l’incidenza settimanale dei casi Covid in Italia, dopo settimane di calo. Secondo i dati principali del monitoraggio della Cabina di Regia sull’andamento dell’epidemia, è di 222 casi ogni 100mila abitanti tra il 3 e il 9 giugno – comunica l’Istituto superiore di sanità (Iss) – rispetto ai 207/100.000 della settimana precedente (27 maggio – 2 giugno).
In calo l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici di Covid-19 che nel periodo 18-31 maggio è stato pari a 0,75 (range 0,72–0,82), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica: pari a 0,80 (0,77-0,85) al 31 maggio rispetto allo 0,78 (0,75-0,82) del 23 maggio.
Continua intanto il calo dei ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive dei pazienti Covid. Questa settimana il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 2,0% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 9 giugno) rispetto al 2,3% (rilevato il 2 giugno). Anche il tasso di occupazione, da parte di pazienti Covid, in aree mediche a livello nazionale scende al 6,6% (rilevazione del 9 giugno) rispetto al 7,1% (rilevato il 2 giugno).
Questa settimana solo 2 Regione/Province autonome sono classificate a rischio moderato, tutte le altre sono a rischio basso. Tredici Regioni/Pa riportano una singola allerta di resilienza. Due Regioni/Pa riportano molteplici allerte di resilienza.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (10% rispetto all’11% della scorsa settimana). Stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (42% vs 42%), mentre aumenta la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% vs 46%).