(Adnkronos) – Nasce il Tavolo di consultazione permanente tra il ministero della Salute e il Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani (Fossc). Obiettivo: avviare una collaborazione per realizzare l’applicazione del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, la stesura di una riforma dei Decreti ministeriali di riferimento per la sanità (Dm70 e 77) e l’adeguamento del nostro Paese alle nuove norme europee sulla conduzione degli studi clinici. La decisione è stata presa dopo un incontro tra il ministro Orazio Schillaci e una delegazione del Forum Fossc, durante il quale è stata verificata una sostanziale concordanza dell’analisi sulle attuali difficoltà del Servizio sanitario nazionale – spiegano le società scientifiche in una nota – e sulle iniziative e proposte di miglioramento e di prospettiva futura.
“Siamo soddisfatti del risultato raggiunto e ringraziamo il ministro per l’attenzione che ci ha riservato – afferma Francesco Cognetti, coordinatore di Fossc – Come rappresentanti del mondo clinico, siamo profondamente preoccupati per la crisi attuale del Ssn e le prospettive future dell’assistenza sanitaria nel nostro Paese. Il nostro Forum è nato con questo scopo: riunire le più importanti società scientifiche italiane per avviare finalmente un confronto duraturo tra gli specialisti sulle grandi questioni inerenti la sanità e, soprattutto, gli ospedali del nostro Paese. Per questo abbiamo garantito al ministro la nostra più totale e fattiva collaborazione”. In questo particolare momento storico, prosegue il Fossc, “riteniamo inoltre prioritaria la ridefinizione del rapporto fra ospedale e territorio. E’ una dicotomia che da troppi anni divide in due il nostro sistema sanitario nazionale e che genera grandi difficoltà a milioni di cittadini”.
“I provvedimenti del Pnrr sulle strutture territoriali, assunti dal precedente Governo senza la consultazione dei clinici italiani – prosegue il Forum delle società scientifiche – sono peraltro di difficilissima attuazione ed anche privi di modelli di organizzazione e definizioni di competenza e ruoli dello svolgimento delle attività clinico assistenziali e non forniscono nessuna indicazione sull’integrazione tra ospedali e medicina territoriale nell’assistenza ai malati cronici. Non risolvono, quindi, tutte queste problematiche ed è giunto il momento di sentire anche la voce degli esperti”.
“Servono interventi adeguati e tempestivi per risolvere una crisi strutturale che ci trasciniamo da troppi anni – incalzano i clinici – Abbiamo una serie di iniziative e di proposte da avanzare per risolvere problemi come la carenza di posti letto di degenza, la modernizzazione degli ospedali, la crisi dei Pronto soccorso conseguente alla situazione critica profonda degli stessi ospedali, la terribile penuria di medici specialisti ed infermieri, ma sono anche necessari decisi interventi di investimento sulle discipline mediche insieme ad una più elevata considerazione del valore strategico dell’elemento professionale dal punto di visto scientifico, organizzativo ed operativo”.
I clinici si dicono inoltre preoccupati, “e non poco”, per l’esiguità delle risorse destinate alla Sanità sia nel Def 2023-2025 che nella proposta di legge di Bilancio per il 2023, con risorse aggiuntive che “saranno completamente impiegate a compensare gli aumenti” del caro energia e dell’inflazione e “ci faranno tornare a livelli di spesa sanitaria sul Pil addirittura inferiori all’epoca prepandemica (6,3% rispetto ad una media dei 37 Paesi dell’Ocse dell’8,8%, tra cui Francia e Germania con circa il 10%)”. Inevitabilmente in questa situazione, avvertono, “crescerà ulteriormente la contribuzione alla spesa sanitaria dei privati cittadini che già l’anno scorso ha raggiunto la cifra di ben 37 miliardi di euro, già in vistoso aumento rispetto agli 8-12 miliardi dei 10 anni precedenti”.
Oltre a Cognetti, all’incontro al ministero hanno partecipato per Fossc, in rappresentanza delle 30 società scientifiche aderenti, Paolo Corradini (Società italiana ematologia), Fabio De Iaco (Società italiana di medicina d’emergenza urgenza), Diego Foschi (Collegio italiano dei chirurghi), Dario Manfellotto (Federazione delle associazioni dirigenti ospedalieri interni), Francesco Romeo (Fondazione italiana cuore e circolazione), Giovanni Scambia (Associazione ginecologici universitari italiani) e Ivan Cavicchi (docente di Sociologia e dell’Organizzazione sanitaria e di Filosofia della medicina).