(Adnkronos) – “La natalità è un tema che riguarda la salute economica e sociale del Paese. Non c’entrano i valori o gli schieramenti politici, ma cosa accade nel presente e cosa accadrà nel futuro a tutti noi, nessuno escluso. Un dato su tutti: siamo al record negativo di 339mila nascite contro 700mila morti. Se non cambia qualcosa, tra qualche anno, crollerà tutto”. Lo ha detto il presidente della Fondazione per la Natalità Gigi De Palo aprendo i lavori della terza edizione degli Stati Generali della Natalità dal titolo ‘Sos-Tenere#quota500mila’, in corso all’Auditorium della Conciliazione di Roma.
“Quello che fa più male della situazione demografica italiana è che il desiderio di un popolo non trova soluzioni concrete nelle politiche dei governi. E uso il plurale perché sono circa quarant’anni che non cambia nulla. Non dovremmo dormirci la notte davanti a questo desiderio di due figli per donna in contrasto con il tasso di natalità all’1,24. Perché questo ci mostra che la soluzione all’inverno demografico l’abbiamo in casa, ma non sappiamo come realizzarla. – ha aggiunto De Palo – Lo 0,76 che manca si chiamano sogni e desideri di un popolo che l’Italia non riesce a realizzare. Che peccato. Gli aiuti opportuni, come insegna la Francia e altre democrazie avanzate, possono portare le persone a seguire i loro desideri. Si tratta di rimuovere ostacoli, non di inventare cose complicate”.
De Palo ha poi affrontato la questione lavoro, sottolineando che le aziende “già oggi fanno fatica a trovare lavoratori, figurarsi tra qualche anno. E il Pil? Se non ci sono lavoratori chi produrrà ricchezza? I media? A che serve la digitalizzazione se non nascono più nativi digitali? Lo sport? Da un paio di anni il commissario tecnico della nazionale italiana Roberto Mancini lamenta il fatto che in Italia ci sono pochi attaccanti. È così: se nascono meno bambini diminuisce la possibilità di scelta. Le banche? Le scuole? L’Italia oggi stabilmente all’ottavo posto come potenza economica del mondo se non inverte la rotta tra una ventina d’anni crollerà al 25º posto. Natalità ed economia sono strettamente collegate”.
“Senza contare che la nascita di un figlio – ha proseguito De Palo – migliora anche la qualità della nostra cittadinanza: una società più anziana ha come effetto non solo quello di minore forza lavoro, ma anche di minore forza creativa e innovativa. E questo sta incidendo e inciderà sempre di più sulla qualità della vita di tutti, a qualsiasi schieramento apparteniamo e qualsiasi siano i nostri valori di riferimento”.