(Adnkronos) – “Le accresciute conoscenze, le innovazioni diagnostiche e terapeutiche, il veloce sviluppo di nuove tecnologie devono fare ripensare in chiave moderna ed efficace l’organizzazione dell’erogazione dell’assistenza sanitaria diabetologica. L’European Diabetes Forum (Eudf), riunendo le voce di tutte le organizzazioni, comprese le aziende farmaceutiche e dei dispositivi medici, operanti in ambito diabetologico, intende parlare al decisore politico per favorire questo processo a livello europeo così come a livello degli Stati membri grazie a una stretta collaborazione con le organizzazioni locali così come sta avvenendo con Eudf Italia”. Lo ha detto Stefano Del Prato, presidente Eudf global, nel suo intervento, questa mattina a Roma, alla conferenza stampa di presentazione di Eudf Italia.
Attualmente “l’Eudf – ha ricordato Del Parato – è presente in Germania, Romania, Belgio, Francia (in fase di implementazione) e, da oggi, anche in Italia. Nato qualche anno fa per facilitare la ricaduta dei risultati scientifici in politiche sanitarie, è un collante tra il decisore politico e l’innovazione scientifica, un network per trasferire una serie di istanze per una migliore gestione della malattia diabetica. L’Eudf comprende tutte le organizzazioni internazionali per gestire meglio le istanze a livello europeo e vuole quindi riunire la voce di tutte organizzazioni operanti in ambito diabetologico per parlare al decisore politico. Come organizzazione sovraeuropea, crea delle piattaforme per trasmettere le informazioni al decisore politico, ma è necessario che ci sia qualcuno a livello locale per fare emergere le richieste tipiche del sistema politico e sanitario nazionale, e per creare una advocacy a livello locale. Si tratta di un network in grado di coordinare le varie realtà e far emergere le diversità per renderle omogenee e portarle, attraverso degli strumenti adeguati, a livello generale”.
Il tema conduttore dell’Eudf global, ha proseguito il presidente, è “cercare di introdurre nella gestione della terapia diabetica le nuove misure tecnologiche in senso lato”. Per questo serve “un registro che permetta di misurare il livello di gestione nei vari Paesi e di evidenziare i gap da colmare. Il Covid ha implementato la telemedicina che, con la digitalizzazione, è uno strumento talmente importante che a livello europeo pensiamo già al ruolo dell’intelligenza artificiale (Ai) e dei sistemi digitali nella cura e nella prevenzione, nello screening del diabete di tipo 1 e 2, oltre che delle complicanze. A ottobre, nel prossimo congresso della Società europea per lo studio del diabete (Easd) di Amburgo – ha concluso Del Prato – verranno presentate le azioni dei forum nazionali e di Eudf”.