(Adnkronos) – Europa a rischio epidemie per le persistenti lacune nella copertura vaccinale nei Paesi di Unione europea e Spazio economico europeo (Ue/See). Una minaccia su cui l’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, lancia l’allarme in occasione della Settimana europea dell’immunizzazione, al via ieri 23 aprile. “Nonostante le comprovate caratteristiche di sicurezza ed efficacia dei vaccini, i Paesi di Ue/See e di tutto il mondo continuano a registrare focolai di malattie prevenibili a causa di tassi di copertura vaccinale insufficienti”, sottolinea l’Ecdc. “Indipendentemente dal buon andamento complessivo dei programmi di immunizzazione in Ue/See durante la pandemia di Covid-19 e dagli enormi sforzi mesi in atto per realizzarli”, l’agenzia rileva “notevoli lacune vaccinali e disparità di copertura tra Paesi e regioni”, che potrebbero quindi rappresentare una ‘miccia’ per epidemie nell’area.
Una delle preoccupazioni dell’Ecdc riguarda la poliomielite, considerando che “tra il 2012 e il 2021 circa 2,4 milioni di bambini nell’Ue/See potrebbero non aver ricevuto nei tempi adeguati le tre dosi di vaccino anti-polio”. Se è vero che “la regione europea è stata dichiarata libera dalla poliomielite nel 2002, il virus continua a essere rilevato periodicamente nella sua forma selvaggia o in ceppi derivati da vaccini in altre regioni. Grazie a tecniche sorveglianza adeguate e a una copertura vaccinale generalmente elevata, questi eventi sporadici fortunatamente non hanno portato a una trasmissione prolungata nell’Ue/See o all’individuazione di casi umani” di infezione.
L’agenzia punta inoltre l’accento sul morbillo: “Sebbene il rapporto epidemiologico 2022 dell’Ecdc mostri una diminuzione del 99% dei casi rispetto al 2018, ciò è legato probabilmente alle misure di prevenzione e controllo implementate durante la pandemia di Covid-19”. I dati indicano che “i bambini minori di un anno rimangono il gruppo con la più alta incidenza di morbillo, poiché sono troppo piccoli per essere vaccinati e dovrebbero essere protetti dall’immunità di comunità”. Ma “data la copertura vaccinale subottimale in diversi Paesi”, per l’Ecdc “è probabile che in futuro osserveremo un aumento del numero di casi segnalati di morbillo nell’Ue/See”.
La Settimana europea dell’immunizzazione (23-30 aprile) è “un momento chiave – rimarca l’Ecdc – per aumentare la consapevolezza dei benefici e dell’importanza della vaccinazione per la salute generale e il benessere delle persone, per tutta la vita. E’ anche un’occasione per ricordare a tutti che i vaccini sono una delle più grandi conquiste di salute pubblica del XX secolo”.
“Sono dunque essenziali – esorta l’agenzia – sforzi continui per identificare le lacune immunitarie nelle persone di tutte le età, comprese quelle che potrebbero aver saltato o ritardato la vaccinazione, specialmente nelle popolazioni difficili da raggiungere come rifugiati, migranti, richiedenti asilo e altri gruppi vulnerabili e svantaggiati”.
“Sono necessari – prosegue l’Ecdc – sforzi accelerati per migliorare le campagne di immunizzazione e promuovere l’accettazione dei vaccini e l’aderenza alle vaccinazioni, per raggiungere e sostenere un’elevata copertura vaccinale contro le malattie prevenibili con questi strumenti. Il sostegno e il rafforzamento dei programmi nazionali di vaccinazione di routine rimane una priorità fondamentale per l’Ecdc, secondo i principi di qualità, sicurezza ed efficacia dei vaccini, nonché di un accesso tempestivo ed equo”.