(Adnkronos) – L’incidenza dell’Herpes zoster, noto come fuoco di Sant’Antonio, “negli anziani è elevata soprattutto in alcuni periodi dell’anno in cui altre malattie virali favoriscono la riduzione delle difese immunitarie”. Lo sottolinea Alberto Fedele, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce, in occasione del primo Open day per la somministrazione del vaccino anti-Herpes zoster nel capoluogo salentino, organizzato questa mattina presso il camper ambulatorio medico mobile nel Distretto socio sanitario Lecce in piazza Bottazzi. Un appuntamento, dunque, dedicato alle vaccinazioni contro la patologia che per le persone a rischio può essere invalidante.
“In particolare – spiega Fedele – l’Herpes zoster può provocare delle conseguenze dolorose, cioè delle neuriti post erpetiche con un dolore piuttosto forte. Se colpisce alcune radici nervose tipo quella oculare, può dare anche problemi di vista molto importanti fino alla perdita dell’occhio”. Per questo motivo, la vaccinazione anti-zoster è consigliata “a chi ha il sistema immunitario non perfettamente funzionante – evidenzia l’esperto – in particolare gli anziani, poiché il sistema immunitario con l’avanzare degli anni perde efficacia; persone con altre patologie che portano come conseguenza una deflessione del sistema immunitario, come il diabete; pazienti reumatici sottoposti a terapia con cortisone o con altri prodotti che possono abbassare le difese immunitarie”. A queste categorie si aggiungono “le persone che hanno patologie neurologiche e che usano farmaci che riducono le difese immunitarie”.
E sulla sintomatologia post-vaccinazione, Fedele rassicura. “E’ quella comune di una qualunque vaccinazione come l’antinfluenzale: dolore locale, qualche linea di febbre che non supera mai i 37-38 gradi per 24 o 48 ore, poi torna tutto nella norma”.