(Adnkronos) – In Italia, “lasciando stare l’aspetto politico decisionale, che non spetta al farmacista, se l’evoluzione normativa dovesse andare in questa direzione – cioè la pillola anticoncezionale solo progestinica diventasse un farmaco dispensabile senza obbligo di ricetta (Sop) – credo ci sarebbero tutte le basi per dare al farmacista questo compito”. Lo ha detto, all’Adnkronos, Achille Gallina Toschi, presidente di Federfarma Emilia Romagna e consigliere nazionale della stessa Federazione dei titolari di farmacia, commentando il recente via libera dell’Agenzia americana del farmaco (Fda) alla vendita senza prescrizione medica della prima pillola contraccettiva, a base di solo progestinico (norgestrel).
“Ci sono tutti gli strumenti, sicuramente da espandere, soprattutto sull’aspetto formativo – continua – per far sì che il farmacista possa avere un ruolo fondamentale in questa attività. Già dal 2008 consegniamo dei farmaci urgenti senza prescrizione. Con la pandemia sono stati riconosciuti al farmacista tanti ruoli, il più importate la vaccinazione dopo, ovviamente, la formazione da parte dell’Istituto superiore di sanità (Iss). A fronte di una formazione adeguata e, avvalendosi di strumenti assolutamente già disponibili, come la rete presente tra tutte le farmacie, tra farmacie e medici di medicina generale e tramite il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) – aggiunge Gallina Toschi – credo che il farmacista possa assolutamente, da un lato, fare una consulenza al paziente e, dall’altro, tenere sempre aggiornato il medico prescrittore, attraverso il Fse, della consegna del farmaco”.
La vendita della pillola progestinica senza prescrizione medica, “come avviene in Nuova Zelanda – ricorda Gallina Toschi – nel Regno Unito e, a partire dal 2024, anche dagli Stati Uniti come da recente approvazione dall’Agenzia americana Fda, apre scenari nuovi. Sicuramente però il Paese di riferimento, per noi, è il Regno Unito sia per vicinanza che per caratteristiche. E’ quello il sistema a cui fare riferimento in questa evoluzione normativa in tema di contraccezione, anche in relazione all’attività del farmacista”.
L’attività di consulenza su tematiche legate alla salute sessuale e riproduttiva e, in generale sulla contraccezione, fa già parte delle attività del farmacista. “Penso ad esempio – sottolinea l’esperto – all’attività che viene fatta nella consegna del farmaco contraccettivo d’emergenza che è stato autorizzato qualche anno fa in Italia, alle tantissime attività fatte in occasione delle giornate dell’Aids, sull’utilizzo del profilattico. Di fatto – ribadisce Gallina Toschi – il farmacista ha già un rapporto con i pazienti su questo tipo di tematiche, sia sulla contraccezione con l’utilizzo del profilattico, sia in caso di un evento che richieda la contraccezione di emergenza. Si tratterebbe solo di ampliare la formazione per la consegna della pillola progestinica senza prescrizione. Gli strumenti ci sono – riflette il consigliere di Federfarma – Durante la pandemia, l’Iss ha formato online, in 3-4 mesi, circa 8mila farmacisti alle vaccinazioni. Sicuramente gli strumenti tecnologici ci sono, basta pensare al fascicolo sanitario elettronico che permette il dialogo con il paziente e il medico”.
Da parte delle farmacie “c’è sempre disponibilità a supportare il Servizio sanitario – sottolinea Gallina Toschi – in qualunque evoluzione ci sia, a favore del paziente. Testimonianza ne sono le attività fatte durante la pandemia, con tamponi e soprattutto i vaccini. La decisione non spetta a noi, ma qualora ci fosse un’evoluzione in questo senso, con le caratteristiche che il ministero della Salute vorrà approntare – conclude – le farmacie daranno la loro disponibilità”.