(Adnkronos) – “Esiste un Giacomo con il camice, ed un Giacomo senza camice. E su questo non ci deve essere alcun dubbio”. Giacomo Urtis risponde così, in un lungo post sui suoi profili social, all’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, che l’ha segnalato all’Ordine dei medici per alcune sue foto hot, accusandolo di ledere all’immagine della professione medica. “In un’epoca in cui si parla di diritti, di matrimoni gay, di politically correct, di adattamenti di film, di fate turchine che diventano uomini gay di colore, è un po’ sconfortante che non sia ancora ben chiaro quale sia il confine tra pubblico e privato – si sfoga il dermatologo, specializzato in trattamenti estetici – Ma il punto non è questo: sarebbe troppo semplice. Piuttosto vorrei capire se questo fantomatico ‘politically correct’ viene applicato solo in quei contesti in cui è facile farne uso”.
“Ho passato tutta la vita a lottare con pregiudizi, sofferenze, mentali e fisiche. Oggi che finalmente ho raggiunto un mio equilibrio e ho iniziato a vivere la mia sfera sessuale in totale serenità, non accetto che venga calpestata la mia professionalità – sottolinea – Se dovessi mai sbagliare qualcosa in ambito lavorativo sarei il primo ad ammetterlo. Ma se vivo la mia sessualità come voglio viverla, e qualcuno non è d’accordo, allora posso accettare solamente che venga attaccato Giacomo, o Jenny. Ma non il dottor Urtis!”.
Immediata la replica social dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, che tiene il punto in difesa del decoro della professione medica: “Nessuno sta calpestando la tua professionalità, casomai sei tu che stai calpestando secoli di storia sotto la bandiera di Ippocrate. Non è una questione di ‘gender'”. E ancora, “caro collega Urtis ti invitiamo a mantenere un decoro, sei un medico! Ti abbiamo segnalato all’Ordine di Sassari dove tu sei iscritto e lo continueremo a fare ogni volta che tu pubblicherai una foto che lede l’onore della professione medica. Ti ricordiamo solo che dopo tot richiami esiste la radiazione dall’albo”.