(Adnkronos) – L’iniziativa che ha visto coinvolte oltre 400 persone è stata rivolta a soggetti affetti da patologie croniche, a partire dai 18 anni di età, mai vaccinati in precedenza con il vaccino anti herpes-zoster e anti-pneumococcico
“L’Ospedale che vaccina: offerta al paziente fragile”, questo il nome della giornata di prevenzione vaccinale organizzata lo scorso 24 giugno presso l’Ospedale ASST Fatebenefratelli-Sacco che ha visto coinvolti più di 400 pazienti nella vaccinazione anti-pneumococcica e anti-herpes zoster.
La vaccinazione rientra all’interno di un percorso fondamentale della prevenzione poiché oggi con l’invecchiare della popolazione e con i problemi legati alla cronicità, la prevenzione diventa uno strumento essenziale per la nostra salute e le vaccinazioni rappresentano un cardine fondamentale.
La giornata è stata strutturata su due presidi: L’Ospedale Fatebenefratelli dove sono stati vaccinati circa 150 pazienti e il Sacco dove sono state coinvolte 250 persone. Tutti si sono sottoposti alla vaccinazione in modo estremamente proattivo e partecipativo.
“Abbiamo proposto due vaccini – ha spiegato all’Adnkronos Andrea Gori, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e della Unità di Malattie Infettive dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano – quello dello zoster e quello per lo pneumococco. L’importanza di questa giornata è stata la sensibilizzazione delle persone fragili, la cui fragilità è giustificata o dall’età o dalla presenza di comorbilità. Le vaccinazioni sono per questa tipologia di pazienti assolutamente fondamentali perché prevengono sia le problematiche più frequenti che quelle più gravi. L’herpes zoster è infatti estremamente frequente nei pazienti fragili associato a delle problematiche importanti come il dolore post erpetico o alcune localizzazioni estremamente gravi come quelle oculari. La polmonite da pneumococco è invece la polmonite a più alta mortalità nel paziente fragile. Quindi, sia per quanto riguarda la frequenza che per quanto attiene alla gravità di queste due infezioni, è importantissimo che le persone che hanno i requisiti si sottopongano a queste vaccinazioni”
L’ospedale è il luogo di cura e di presa in carico dei pazienti cronici considerato quindi da questi ultimi punto di riferimento e di fiducia. Vaccinare in ospedale avvicina pertanto le persone al concetto che la prevenzione è parte del processo di cura. Inoltre la promozione da parte dello specialista supera anche quel timore che spesso hanno i pazienti cronici sulla fattibilità della vaccinazione, aumentando quindi la compliance a quest’ultima.
“L’iniziativa è stata molto apprezzata da coloro che abbiamo invitato telefonicamente – ha sottolineato Catia Rosanna Borriello, Direttore UOC Vaccinazioni ASST Fatebenefratelli Sacco -. Purtroppo la normativa sulla privacy impedisce l’invito diretto con una lettera a tutti coloro che sappiamo essere cronici mentre è consentito al curante, compreso il reparto di presa in carico, l’invito dei propri pazienti, così come è stato fatto in questa occasione in cui l’invito proveniva dalla struttura stessa che ha in cura il paziente. Abbiamo avuto poche defezioni rispetto a coloro che avevano dato l’adesione telefonicamente ed è stata sicuramente un’esperienza pilota che potrà presto diventare un modello radicato di offerta ospedaliera. Al Sacco presso il padiglione di Malattie Infettive già da alcuni anni sono vaccinati i pazienti immunodepressi e cronici, i prossimi passi sono rivolti verso un allargamento progressivo della promozione e dell’offerta a tutti i soggetti cronici”.
“Come tutte le strategie e le campagne di prevenzione hanno un senso se vengono mantenute e se dunque c’è una continuità nel tempo. Ci auguriamo quindi – ha ribadito Gori – che questa giornata faccia da volano per mantenere alta l’aderenza alle vaccinazioni durante tutto l’anno. Queste giornate servono a informare, educare e promuovere un’attività che poi non va abbandonata durante il corso dell’anno”.
Il 7/10/23, in occasione della seconda dose di vaccino Zoster rivolta ai pazienti che si sono sottoposti ora alla prima dose, a questi stessi verrà offerta anche la vaccinazione antinfluenzale e sarà l’occasione per diffondere l’informazione e invitare altri pazienti. “Abbiamo in programma per l’autunno altre occasioni simili anche in previsione della campagna antinfluenzale e i nuovi booster Covid” ha concluso la Borriello.