(Adnkronos) – A scuola ci sono luoghi in cui non pochi studenti dicono di non sentirsi sicuri: corridoi, cortili e bagni, secondo un 34%, aule secondo il 32%. Sono posti in cui, riferiscono, è frequente che si subiscano atti di bullismo, discriminazione e violenza. Il tragitto casa-scuola? E’ ritenuto a rischio dal 43%. La violenza tra adolescenti viene perpetrata principalmente da un gruppo verso un singolo (80%). Nella maggior parte dei casi si tratta di violenza psicologica che si esprime con commenti su problematiche fisiche, provenienza d’origine, orientamento sessuale. È in aumento anche la violenza online, che fatica però ad essere riconosciuta. Il quadro emerge da ricerche condotte nelle scuole nell’ambito di Youth for Love 2, programma europeo di ActionAid e Afol Metropolitana che da 4 anni indaga su come la violenza colpisce gli adolescenti.
In Italia più di uno studente adolescente su 5 è vittima di bullismo (22,3%) e una quota pari al 18,2% ha preso attivamente parte a episodi di bullismo verso un compagno o una compagna, secondo i dati per l’anno scolastico 2021-2022 della piattaforma Elisa, strumento del ministero dell’Istruzione e del Merito per monitorare il bullismo e cyberbullismo nelle scuole. Inferiore la quota di studenti che ha subito online episodi di violenza (8,4%).
Il fenomeno è in generale comunque difficile da monitorare e quantificare, secondo gli esperti, anche perché diversi fattori, dall’orientamento sessuale al contesto socioeconomico, incidono e diversificano le esperienze. Le ragazze hanno maggiori probabilità di subire bullismo psicologico, cyberbullismo, molestie sessuali. I ragazzi invece spesso subiscono punizioni corporali. La maggior parte poi degli studenti Lgbt riferisce di aver subito atti di bullismo o violenza.
Il programma Youth for Love 2 è attivo in diverse scuole della Penisola e punta a prevenire, individuare e affrontare la violenza tra pari tra gli adolescenti e la violenza di genere (14-18 anni) in 5 comunità di 4 paesi europei (Italia, Belgio, Grecia e Romania). Nell’ambito del progetto, riferiscono i promotori, sono stati formati 400 studenti, 200 tra insegnanti e personale scolastico, e 50 genitori/tutor dell’istruzione superiore. Altri 300 tra studenti e giovani, 50 tra realtà locali e istituzioni sono stati coinvolti in percorsi di coprogettazione di pratiche comunitarie per prevenire e gestire la violenza. E sono state un milione e mezzo le persone coinvolte attraverso campagne online e un webgame interattivo dedicato agli adolescenti.