(Adnkronos) – Msd, nota come Merck & Co. Negli Stati Uniti e in Canada, annuncia oggi al Congresso internazionale della Società europea di pneumologia – Ers 2023 nuove analisi provenienti dagli studi su sotatercept, nuovo inibitore biologico del segnale dell’attivina, per adulti affetti da ipertensione arteriosa polmonare – Pah (Gruppo 1 dell’Oms). Una nuova analisi post-hoc esplorativa dei dati relativi al cateterismo del cuore destro e all’ecocardiografia dei pazienti dello studio di fase 3 Stellar – riporta una nota – ha mostrato come i pazienti in trattamento con sotatercept per 24 settimane, in aggiunta alla terapia di base, hanno ridotto significativamente le dimensioni del cuore destro e migliorato la funzione ventricolare destra e lo stato emodinamico. Questa analisi è stata oggetto di una presentazione orale al meeting Ers in corso a Milano, con pubblicazione simultanea sull”European Respiratory Journal’. E’ stata inoltre presentata un’analisi preliminare dello studio di estensione in aperto di fase 3 Soteria, che rappresenta l’analisi più lunga ad oggi disponibile sulla sicurezza e sull’efficacia di sotatercept.
“C’è un urgente bisogno di nuovi approcci per gestire la Pah, malattia rara, progressiva e ad alto rischio di mortalità – ha affermato Eliav Barr, Senior Vice President e capo dello sviluppo clinico globale, direttore medico dei Merck Research Laboratories – Questi ultimi dati si basano sui risultati di efficacia clinicamente significativi dello studio Stellar e supportano la nostra convinzione che sotatercept abbia il potenziale per trasformare il trattamento della Pah. La Pah può mettere a dura prova il cuore e portare ad un’eventuale insufficienza cardiaca destra. Siamo quindi particolarmente fiduciosi dell’analisi esplorativa di Stellar, che mostra come il trattamento con sotatercept abbia ridotto le dimensioni del cuore destro e migliorato la funzionalità”.
I risultati preliminari di efficacia dello studio Stellar, in cui sotatercept in aggiunta alla terapia di base ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante a 24 settimane nella distanza percorsa a piedi in 6 minuti, e in 8 dei 9 endpoint secondari, sono stati presentati all’Acc.2023/Wcc e pubblicati sul ‘The New England Journal of Medicine’. Msd ha presentato domanda per l’approvazione regolatoria di sotatercept alla Fda americana, e prevede di presentare richieste ad altre agenzie regolatorie in tutto il mondo.
“I nuovi dati presentati al congresso Ers mostrano una grande efficacia clinica di sotatercept nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare. Questa molecola – spiega Stefano Ghio, direttore ff dell’Uoc Cardiologia 1 della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo Pavia – è il primo ed unico inibitore del segnale dell’attivina che ha il potenziale di riequilibrare la proliferazione cellulare disregolata che si ritiene essere il primum movens della malattia vascolare polmonare. I nuovi dati mostrano che il trattamento con sotatercept migliora in modo significativo la funzione del cuore destro, la cui capacità di pompare sangue nei vasi polmonari malati è la principale determinante della sopravvivenza di questi pazienti. Inoltre, il miglioramento clinico dopo sotatercept dura nel tempo e si associa ad una riduzione delle altre terapie assunte dai pazienti, a riprova del fatto che la terapia con sotatercept è in grado di agire sui veri meccanismi patogenetici alla base dell’ipertensione arteriosa polmonare”.
“Inventare per la vita è da sempre la nostra missione – dichiara Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di Msd Italia – e lo è anche nell’area dell’ipertensione arteriosa polmonare dove, grazie al nostro costante impegno nelle ricerca per generare valore, vogliamo mettere a disposizione soluzioni innovative per le persone che hanno urgente bisogno. Risultati come quelli presentati al congresso Ers ci danno grande fiducia nel vedere come la nostra innovazione possa rappresentare una vera e propria svolta a beneficio della comunità scientifica e dei pazienti che convivono con una patologia rara e invalidante come l’ipertensione arteriosa polmonare. La scienza e la nostra ricerca oggi ci permettono di ritornare con l’innovazione nel campo cardiovascolare e dimostrare il nostro grande impegno nel campo delle malattie rare, dove la necessità e l’urgenza di nuove terapie è ancora più forte, considerando le problematiche diagnostiche e assistenziali a esse connesse. Come azienda, ci impegneremo nel confronto con le Istituzioni e la comunità scientifica affinché la nostra innovazione terapeutica arrivi tempestivamente e in modo efficace alle persone che soffrono di ipertensione arteriosa polmonare e tutto questo si traduca non solo in più vita, ma anche in una vita migliore”.