(Adnkronos) – Sono racchiuse in ‘La Via del Drago: storie di rinascita dopo il tumore al seno’ (editrice Di Leandro & Partners) le 26 toccanti e luminose storie di ‘pagaiatrici in rosa’, che la giornalista Monica Di Leandro raccoglie in un libro, come messaggio di speranza e rinascita per tutte le donne che affrontano il tumore al seno e per coloro che se ne prendono cura. Realizzato grazie alla collaborazione della Federazione italiana Dragon Boat e al contributo non condizionato di Daiichi Sankyo Italia, queste pagine racchiudono le emozioni e le straordinarie esperienze di rinascita delle pagaiatrici di Abbraccio rosa Roma, Donna più Lilt Latina e C6 Siloku Milano. Tra le protagoniste ci sono Anna Maria la capitana, Cinzia la Fenice, Nunzia il Fiume calmo, Emma lo scricciolo, Veronica la matita spezzata blu, Stefania la Wonder Woman, Anna la capovoga.
Tutto nasce l’autunno scorso – spiega una nota dell’editore – quando la giornalista scientifica e divulgatrice Monica Di Leandro, viene chiamata a presentare la prima edizione del CardioBreast Dragonboat Festival, un’iniziativa di sensibilizzazione promossa dall’ Inrc (Istituto nazionale ricerche cardiovascolari) con la collaborazione della Federazione italiana Dragon boat e la partecipazione di associazioni pazienti come Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) e Andos (Associazione Onlus che offre supporto e servizi alle donne operate al seno). “Al termine della kermesse – racconta Di Leandro – un momento di condivisione, ma di tale profondità da avermi toccato l’animo, ciascuna delle donne in rosa ha riportato un pensiero, un ricordo, un proponimento, su cosa fosse il Dragonboat per loro, per le donne che avevano superato il tumore al seno. Ho ancora i brividi – ricorda – E così, lì, sotto il sole di ottobre, sulle rive di un lago, decisi che quelle storie così belle, così diverse, storie di vittoria sul tumore, sul destino, sulla vita, andavano raccontate. Volevo che fossero loro, le atlete in rosa, a raccontarsi”.
‘La via del Drago’ rappresenta un contributo nuovo nel campo della letteratura sulla guarigione, un nuovo approccio olistico alla cura, che vede la persona, la paziente nella sua interezza e non solo attraverso l’organo che si ammala. Proprio per questo può essere fonte di ispirazione per tutte le persone che affrontano il tumore al seno, con la speranza di raggiungere anche chi, proprio adesso, sola e preoccupata, si sente incapace di condividere le proprie angosce e la paura del futuro.
Nei racconti del libro appena pubblicato – continua la nota – c’è il viaggio di trasformazione, con un prima e un dopo la diagnosi, e in mezzo il Dragonboat, una imbarcazione a forma di Dragone che ha traghettato queste donne dall’altra parte dando loro la forza, inaspettata, di una rinascita, pagaiando tra le onde e le sfide della malattia, grazie alla passione, l’entusiasmo e la sintonia con le compagne di squadra.
La condivisione di un passato simile, la progettualità verso nuovi allenamenti e nuove gare, la costruzione di nuovi rapporti sociali, insieme ai benefici fisici sulla salute cardiovascolare, sul naturale drenaggio dei vasi linfatici delle braccia, che riduce il rischio di linfedema post-intervento, sono le caratteristiche che fanno del Dragonboat lo sport di eccellenza per le donne operate di tumore al seno (ma non solo!). “E’ veramente uno sport di squadra per tutti – spiega Antonio De Lucia, psicologo, psicoterapeuta e presidente della Federazione italiana Dragon boat – perché consente ai giovani, ai meno giovani, agli abili e ai meno abili, di potersi misurare, di pagaiare insieme nella stessa direzione, condividendo la gioia ma anche le preoccupazioni, le ansie, e così tutto diventa più diluito, più accettabile, più possibile”.
Per contribuire alla diffusione di questa disciplina e dei suoi benefici psico-fisici per le donne che soffrono di questa malattia – conclude la nota – Monica Di Leandro devolverà le royalties di autrice derivanti dalla vendita del libro alla Federazione italiana Dragon boat, al fine di realizzare nuovi eventi di sensibilizzazione in tutta Italia, e in particolare in quelle zone dove è ancora poco conosciuta e praticata.