(Adnkronos) – “Un cittadino su tre a livello globale svilupperà l’Herpes zoster, quindi per evitare la patologia, e le sue complicanze, tra cui il rischio cardiovascolare, l’arma più importante che abbiamo a disposizione è la prevenzione vaccinale”. Così Francesco Lapi, direttore Ricerca Health Search, Istituto di Ricerca Simg Firenze, a margine della conferenza stampa dal titolo “Herpes Zoster e rischio cardiovascolare”, promossa oggi Roma con il contributo non condizionante di Gsk.
“Abbiamo approfondito le conoscenze che già avevamo sulla relazione tra Herpes zoster e rischio cardiovascolare, in particolare ictus ischemico ed emorragico – spiega Lapi – Alcuni studi americani hanno infatti dimostrato che, sia a breve termine che nel lungo periodo, dopo la riattivazione del virus della varicella c’è un rischio aumentato di sviluppare ictus ischemico ed emorragico ma anche di infarto del miocardio con una probabilità che arriva fino al 200 per cento: il rischio persiste per circa 10 anni”.
“Con la Simg – sottolinea Lapi – abbiamo condotto anche uno studio in Italia su questa associazione e visto che chi ha la riattivazione del virus della varicella corre un rischio maggiore del 30 per cento (rispetto a chi non va incontro a questa riattivazione) di sviluppare entro un anno un evento cardiovascolare. Il rischio diminuisce progressivamente, ma dopo 10 anni la percentuale registrata è di circa il 10-20% fino a ridursi fortemente solo intorno al tredicesimo anno dalla riattivazione”. Ecco perché è “fondamentale la prevenzione vaccinale. Il nuovo vaccino consente una protezione per oltre 10 anni verso tutte le complicanze” conclude.