(Adnkronos) – Efficace e sicuro, il più possibile tollerato così da vivere a lungo, ma anche bene. Questo l’identikit del farmaco ideale per i malati di leucemia mieloide cronica (Lmc) – tumore del sangue con cui convivono quasi 9mila italiani – tracciato da un’indagine i cui risultati sono stati discussi oggi a Milano durante un incontro promosso dalla svizzera Novartis per annunciare la rimborsabilità nel nostro Paese di asciminib (Scemblix*). Il farmaco, una nuova arma da utilizzare in terza linea contro la Lmc, è dotato di un meccanismo d’azione innovativo e inaugura la famiglia terapeutica degli Stamp inibitori.
“Il trattamento è il primo pensiero nella mente dei pazienti con Lmc – sottolinea Fabrizio Pane, professore ordinario Università Federico II di Napoli, direttore Uoc Ematologia e Trapianti di midollo Aou Federico II di Napoli – Secondo i dati emersi dalla Chronic Myeloid Leukemia Survey on Unmet Needs (Cml Sun), presentati al recente congresso dell’European Hematology Association, proprio le terapie costituiscono la principale fonte di preoccupazione per i pazienti: dalla perdita di efficacia (58%) alle conseguenze a lungo termine sul proprio fisico (54%), fino all’impatto degli effetti collaterali sulla salute generale (46%). Inoltre”, dall’indagine che ha interessato 11 nazioni compresa l’Italia “emerge chiaramente – rimarca lo specialista – come i trattamenti non debbano solo contribuire a bloccare o rallentare la progressione della malattia, ma anche permettere di mantenere o migliorare una buona qualità di vita. In particolare, quest’ultimo aspetto risulta fortemente sentito dai pazienti in seconda e terza linea di trattamento, con circa il 50% che lo considera il primo obiettivo da raggiungere con la terapia”.