(Adnkronos) – “Ancora troppo spesso i professionisti della salute scoraggiano l’attività fisica in gravidanza. Alla base pregiudizi sociali e culturali, timori legati ad una conoscenza incompleta, più spesso celati dietro un atteggiamento ‘precauzionale’ e ‘scrupoloso’ volto a preservare la salute di mamma e bebè”. Lo afferma Domenico Oliva, ostetrico e formatore accreditato di ‘Maternal personal trainer’ (istruttore sportivo specificatamente competente per la donna, dal concepimento alla menopausa), che con Consulcesi ha deciso di realizzare il corso di formazione dedicato ai professionisti della salute ‘Fitness consapevole in gravidanza e post-partum’.
Come spiega Oliva, “se da un lato sono ormai noti molti dei benefici correlati all’attività fisica nella fase gestazionale, per la madre come per il bambino, è altrettanto vero che non è possibile individuare un protocollo valido per tutte le donne. Da un minor rischio di sviluppare il diabete gestazionale, ad una diminuzione della probabilità di parto cesareo, fino a migliorare notevolmente il controllo della pressione alta, gli stati d’ansia e depressivi per le gestanti”. Questi i vantaggi, ma “è fondamentale – rimarca l’esperto – sviluppare un allenamento mirato che tenga in considerazione le caratteristiche del singolo soggetto”, oltre alle controindicazioni all’esercizio indipendenti dalla gravidanza (come malattie cardiovascolari, asma, problemi ossei o articolari), e a ulteriori problemi medici e ostetrici specifici del periodo gestazionale. Tra questi ultimi: sanguinamento persistente, placenta previa, pre-eclampsia, ipertensione indotta dalla gravidanza, indicatori di aumento del rischio di parto prematuro (gravidanza multipla, rottura delle membrane, contrazioni premature o accorciamento della lunghezza cervicale).
“In assenza di controindicazioni mediche o ostetriche, la gestante dovrebbe essere incoraggiata a procedere con regolari esercizi aerobici e di potenziamento durante la gravidanza, attraverso un’introduzione graduale e monitorata”, aggiunge Oliva che nel corso approfondisce gli esercizi alla luce delle più recenti linee guida ed evidenze scientifiche. “Ogni madre è unica – precisa – così come la sua gravidanza e il post-partum. Non a caso questi momenti sono definiti fisiologici, in quanto caratterizzati da un’estrema variabilità nel quale esistono differenze notevoli tra un soggetto e l’altro”. In questo contesto – riporta una nota – il corso intende promuovere una serie di buone prassi, offrendo dei validi riferimenti, senza però limitarsi ad una visione nozionistica, ma sviluppando un approccio ‘educativo’ che guidi il professionista nell’individuazione dell’attività motoria più adatta ed efficace al singolo soggetto.