(Adnkronos) – “Le malattie reumatologiche colpiscono gli anziani, ma anche persone giovani nel pieno della loro vita lavorativa, familiare e sociale: gli studi dimostrano che quasi il 60% dei malati reumatologici necessita di aiuto nella vita di tutti i giorni, ma anche per l’altro 40% che non ha bisogno di assistenza vivere con una malattia reumatologica può essere molto frustrante”. Così Ennio Lubrano di Scorpaniello, vicepresidente della Società italiana di reumatologia (Sir), nel suo intervento durante una conferenza sulla diagnosi precoce e l’aderenza alle terapie per le malattie reumatologiche, promossa dalla Sir oggi a Roma.
“Occorre intervenire per tempo perché le malattie reumatologiche sono patologie croniche – prosegue Lubrano di Scorpaniello, che è anche professore aggregato di Reumatologia, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università del Molise – Di conseguenza l’impatto negativo sulla qualità della vita non è una fase temporale, ma purtroppo si protrae per un periodo indefinito. Per questo motivo il percorso di identificazione, diagnosi, cura e trattamento deve essere condiviso con i pazienti: in questo modo è possibile migliorare la qualità della vita di chi è costretto a condividere con una delle oltre 200 malattie reumatologiche registrate in Italia”.
Ma anche la collettività paga un prezzo. In Italia – è emerso dall’incontro – l’artrite reumatoide costa ogni anno alla collettività oltre 3 miliardi di euro, tra spese dirette e indirette. Si tratta di una delle più temute e dolorose malattie reumatologiche, con remissione possibile in circa il 50% dei casi a patto che la diagnosi sia precoce e possa consentire un intervento terapeutico rapido.