(Adnkronos) – Sul destino dell’obbligo di mascherine al chiuso, che pare “cadrà ovunque” dopo il 15 giugno, “mentre per i mezzi di trasporto va ancora capito se decadrà e dove, c’è confusione, praticamente in linea con quello che è stato l’andamento delle varie misure anti-Covid” nel nostro Paese. Così all’Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. “Il governo riflette, ma intanto il tempo passa”, osserva l’esperta, auspicando ora un provvedimento che elimini l’imposizione del dispositivo di protezione individuale durante gli esami di maturità.
“La decisione deve essere presa adesso – esorta Gismondo – come dice il sottosegretario alla Salute Andrea Costa”, che a ‘Un Giorno da pecora’ su Rai Radio1 ha spiegato di ritenere che “ci sia ancora lo spazio” per prove di maturità senza mascherina: “Basta un decreto fatto anche all’inizio della settimana prossima”, ha affermato, rilevando “un problema di convergenza politica. Siamo di fronte a posizioni diverse”, ma “mi auguro che si possa arrivare a una sintesi”, è la speranza espressa dall’esponente di Noi con l’Italia.
Gismondo concorda: “Auspicherei che gli esami non si facessero con la mascherina – dice – anche perché i ragazzi la porterebbero soltanto in quelle ore e continuerebbero a non farlo in tutti gli altri posti, anche affollati, come bar e locali”. Farla tenere alla maturità “lo troverei solamente una sofferenza – precisa la microbiologa – senza nessun impatto positivo”.
OMICRON 5 – Quanto alla sottovariante di Omicron BA.5, “potrebbe diffondersi rapidamente in estate, ma certamente non comprometterla, perché sappiamo dai Paesi dai quali arriva che, malgrado sia molto contagiosa, non provoca una patologia più grave”. Per Gismondo la stagione alle porte non dovrebbe risentire del segnale di aumento incidenza, rilevato dal monitoraggio settimanale Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, sull’andamento di Covid-19 in Italia.
“Va chiarito innanzitutto che non parliamo di incidenza di Covid, bensì di incidenza della positività al virus Sars-CoV-2, perché Covid-19 è la malattia e in effetti non stiamo assistendo a un sensibile aumento della patologia, men che meno della patologia grave”, sottolinea l’esperta all’Adnkronos Salute.
La risalita dei casi di infezione “dipende dal fatto che abbandoniamo le misure di contenimento” mentre sottovarianti più trasmissibili come Omicron 5 prendono piede, ma allentiamo le restrizioni “come è giusto che sia – ribadisce Gismondo – in un momento in cui il virus, pur circolando, non dà problemi”.