(Adnkronos) – Sulla menopausa esistono ancora tanti tabù, pregiudizi e luoghi comuni che, nell’immaginario collettivo, spesso continua ad essere legata solo alle vampate di calore, agli ormoni impazziti, ai chili di troppo, al calo della libido. Al contrario, una volta superati i fastidi iniziali, il climaterio per le donne può rappresentare un momento di ‘rinascita’, una fase della vita in cui dedicarsi più a sé stesse, trasformare l’energia interiore in creatività e coltivare le proprie passioni. Alla menopausa è dedicata la Giornata mondiale che si celebra il 18 ottobre che ha proprio l’obiettivo di diffondere una migliore conoscenza di questo periodo fisiologico e naturale della vita di una donna e sostenere le opzioni per migliorare la salute e il benessere delle donne nella mezza età e oltre.
“La menopausa è un evento naturale nel ciclo femminile spesso ancora oggi vissuto con timore e come minaccia. In realtà, potrebbe anche rappresentare la liberazione di un grande serbatoio di energie da spendere sia nel contesto familiare sia nel più ampio contesto sociale e di vita”, sostiene Vincenza Zimbardi, psicologa e psicoterapeuta della clinica di Procreazione medicalmente assistita (Pma) Ivi di Roma. “Il concetto di menopausa appare troppo semplificato ed impoverito, ridotto a mera funzione fisica, privato delle tante sfumature utili a comprendere i suoi vari significati ed i diversi piani sui quali agisce questo cambiamento. È un periodo di transizione – aggiunge in una nota – che può portare con sé senso di perdita ed insicurezza, imbarazzo e vergogna. Ma come tutti i cambiamenti può diventare una parentesi evolutiva ricca e fertile. La donna può recuperare il ‘piacere di piacersi’ dedicando finalmente tempo a sé stessa e mettendo in primo piano i propri bisogni ed aspirazioni”.
In Cina, ad esempio – si legge nella nota – , la menopausa è considerata una rinascita, tanto che viene chiamata ‘seconda primavera’. Per la medicina tradizionale cinese la menopausa è un alleato contro l’invecchiamento e non la sua causa. “Si può provare a guardare alla menopausa da una prospettiva diversa – continua la psicologa – con un atteggiamento costruttivo. Ogni donna può approfondire la conoscenza di questa fase della vita, attuare una vera e propria ristrutturazione delle convinzioni irrazionali e stereotipate e modificare il modo in cui pensiamo e interpretiamo i sintomi menopausali”.
Non meno importante è anche la possibilità di un nuovo approccio alla sessualità, sfatando la credenza della perdita del desiderio. Cambia il modo in cui si desidera, si tratta di un eros diverso, che mette in risalto i valori della comunicazione mente-corpo. “Il supporto di chi sta intorno è fondamentale. Parlare dei propri sintomi, con il proprio partner o con le amiche, può aiutare a sentirsi meno sole, ma anche e soprattutto a capire che è un evento fisiologico e con il quale ci si può convivere senza contrastarlo. Ascoltare il corpo e imparare a individuare quali sintomi sono fastidiosi e cosa fare per limitarli. Non identificare la fine della fertilità con la fine con la femminilità”, sottolinea ancora la psicologa della riproduzione Vincenza Zimbardi.
Anche l’utilizzo della meditazione (per esempio la mindfulness) o tecniche di rilassamento possono aiutare molto a sentirsi in maggior armonia con se stesse e a vivere più pienamente il presente. “Prendersi cura di sé con la consapevolezza che nella vita sicuramente si sono affrontate prove peggiori. Prendersi cura anche in modo nuovo della propria immagine per l’effetto che di rimando ha su di noi e su chi ci sta intorno. Chiedere aiuto se la menopausa attiva vissuti psicologici complessi che non sono stati ben elaborati e compresi. In questo caso – consiglia Zimbardi – parlarne con uno psicologo, in particolar modo con approccio bioenergetico focalizzato sull’aspetto psicocorporeo, aiuterà a trovare gli strumenti adeguati per farvi fronte”.
E’ fondamentale essere informate e prendere consapevolezza di tutti i cambiamenti psico-fisici che il corpo dovrà affrontare. Per questo è consigliabile parlarne e confrontarsi con il ginecologo, che potrà dare dei consigli su come tenere a bada i sintomi della menopausa. “La fine della fertilità ha una variabilità ampia: il range va dai 45 ai 55 anni, con punte non rare di menopause precoci e tardive, il che estende la forbice dai 40 ai 58 anni – spiega Daniela Galliano, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della riproduzione, responsabile del Centro Ivi – ma si può parlare di menopausa vera e propria soltanto dopo 12 mesi consecutivi di assenza del ciclo mestruale”. Tra i consigli dell’esperta per affrontare meglio i primi disturbi? “Smettere di fumare e seguire un’alimentazione corretta, senza dimenticare di bere tanta acqua per combattere la ritenzione idrica che inevitabilmente farà la sua comparsa. Può sembrare banale, ma dedicarsi a hobby e interessi nuovi può essere importantissimo. Tutto ciò può scontrarsi con una fisiologica apatia, con lo scoraggiamento del momento, a volte anche con la depressione (che può essere più o meno lieve). Qui – conclude – entra in azione la persona che si ha al proprio fianco, che in questo caso può aiutare proponendo nuovi stimoli, nuove idee e attività, anche da svolgere insieme”.