(Adnkronos) – Trapianto di cuore con la nuovissima tecnica ‘Dcd’, ovvero con un cuore ‘revitalizzato’ dopo il decesso del paziente all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Si tratta della prima volta in Piemonte ed una delle primissime in Italia. A ricevere il trapianto – grazie alla donazione degli organi da parte di un giovane piemontese – è stato un paziente ligure di 60 anni, affetto da una cardiomiopatia dilatativa terminale da tempo in attesa. Dopo una breve degenza in Terapia intensiva cardiochirurgica, pra il paziente è nel reparto di degenza ordinaria della Cardiochirurgia con un decorso ottimale, riferisce una nota delle Molinette.
Ma la vicenda inizia quando un giovane a metà luglio ha un arresto cardiaco, e viene trasferito dal Canavese, dove abita, sotto massaggio cardiaco all’ospedale San Giovanni Bosco per essere stabilizzato con un supporto meccanico circolatorio (Ecmo) e per trattare la causa che ha determinato l’arresto cardiaco, ovvero un’embolia polmonare massiva. Dopo le cure praticate dai cardiochirurghi, rianimatori, radiologi interventisti e chirurghi vascolari, gli organi si riprendono, compreso il cuore, ed il supporto circolatorio può essere rimosso dopo poche ore. Purtroppo però i sanitari si rendono conto che il cervello ha sofferto in maniera irreversibile e le cure risultano futili per la prognosi infausta e condividono con i familiari la scelta di sospendere le cure intensive. Il giovane paziente aveva però espresso in passato il consenso alla donazione degli organi. Viene quindi attivata l’organizzazione per poter soddisfare l’ultima volontà espressa in vita dal paziente: donare gli organi.
In questo caso la donazione avrà un percorso nuovo e particolare e dovrà passare attraverso un arresto cardiaco conseguente alla sospensione delle terapie di supporto ormai inutili per il destino segnato del giovane paziente. Viene quindi allertato il Centro regionale trapianti del Piemonte, che dispone il trasferimento del paziente all’ospedale Molinette della Città della Salute con cui l’ospedale Giovanni Bosco collabora in una rete integrata. Il trasferimento si rende necessario perché da poco tempo è stato attivato un nuovo programma di donazione del cuore.
Da maggio, infatti – dettaglia ancora la nota – il Centro nazionale trapianti (Cnt) ha ufficializzato un nuovo programma nazionale di donazione chiamato ‘Dcd’ cuore, che si aggiunge al programma di donazione Dcd dei polmoni, fegato e reni, già in vigore. Questo protocollo è il risultato di un gruppo di lavoro formato da tutti i Centri di trapianto di cuore italiani ed è stato coordinato da Massimo Boffini e Marinella Zanierato della Città della Salute di Torino. Gli accertamenti eseguiti confermano un’ottima funzione di tutti gli organi, compreso il cuore, fatto salvo il cervello che è stato danneggiato dal prolungato arresto cardiaco ed i polmoni malandati per l’embolia polmonare.
Dopo l’ultimo saluto del papà, il giovane viene trasferito in sala operatoria dove avverrà la sospensione delle cure. Il suo cuore smette di battere e lì inizia una corsa contro il tempo per impedire che gli organi soffrano troppo. Dopo l’accertamento della morte, Mauro Rinaldi, direttore della Cardiochirurgia e del programma di trapianto di cuore e di polmoni delle Molinette ‘revitalizza’ tutti gli organi (compreso il cuore) con una circolazione extracorporea ed immediatamente il cuore riprende a battere, il fegato a produrre bile, i reni ad urinare. L’ultimo desiderio del paziente diventa realtà: si può procedere al loro prelievo ed al loro impianto in altrettanti riceventi iscritti in lista di attesa. Nella sala operatoria accanto, il ricevente del cuore ‘rivitalizzato’ è pronto a ricevere il prezioso dono.
Sotto la guida di Mauro Rinaldi, il trapianto viene eseguito con successo da Massimo Boffini, coadiuvato dagli anestesisti Marco Ellena e Andrea Costamagna, e il cuore riprende a battere con forza nel nuovo torace dopo oltre sei ore dall’arresto cardiaco. “Un altro importante traguardo nei trapianti per la Città della Salute di Torino, che si conferma e consolida come Centro di eccellenza a livello nazionale. Anche in questa occasione è stato il frutto di un grande lavoro di squadra, sempre più orientato verso nuove frontiere, costruito e condiviso con e tra i nostri straordinari professionisti”, commenta il Direttore generale della Città della Salute, Giovanni La Valle.