(Adnkronos) – “La notizia del Nobel per la medicina assegnato a Katalin Karikò e Drew Weissman è un riconoscimento all’enorme contributo che la ricerca scientifica ha garantito a tutti noi durante la pandemia. Ma è anche un inno alla libertà di studio e al metodo della scienza”. Così in una nota la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo.
“Karikò – ricorda la studiosa milanese – è stata tra le prime a intuire le potenzialità di cura dell’mRNA. Ma prima che quella sua intuizione trovasse una strada sono trascorsi ben 15 anni, durante i quali la biochimica ungherese ha resistito sia ai fallimenti che alle difficoltà della vita. Negli anni ’80, infatti, quando comprese che nel suo Paese sarebbe stato difficile proseguire i suoi studi emigrò con la famiglia dall’Ungheria agli Stati Uniti. È qui che, molti anni dopo, incontra l’immunologo Drew Weissman, e insieme, nel 2005, comprendono i meccanismi dell’mRna oggi alla base dei vaccini anti Covid-19 e allo studio per lo sviluppo di vaccini contro il cancro. È servito – continua – quasi un altro decennio prima che, nel 2013, Ugur Sahin e Ozlem Tureci, fondatori della start-up farmaceutica Biontech, decidessero di finanziare la loro idea, ma tutto questo tempo non è trascorso invano: nel 2020 gli studi sull’mRna erano già a un punto talmente avanzato da permettere di consegnare al mondo un vaccino anti-Covid in meno di un anno”.
“Passione e caparbietà, libertà di movimento ovunque nel mondo e accoglienza sono gli ingredienti di questa storia straordinaria coronata, oggi, dal Nobel. La ricerca – conclude la senatrice – ha bisogno che le idee siano sempre libere di viaggiare, di essere sperimentate, di essere messe in competizione e valutate. L’assenza di questa libertà non solo comprime la nostra possibilità di conoscenza, ma mette anche in pericolo la salute individuale e pubblica”