(Adnkronos) – In Italia si sta perdendo la cultura della dieta mediterranea, complici i ritmi di vita e altri fattori di trasformazione sociale? “Credo che le famiglie in gran parte riconoscano come ideale questo regime alimentare, ma che si scontrino a volte con difficoltà economiche, cresciute peraltro nell’ultimo periodo. La dieta mediterranea, che è salutare ed è stata anche riconosciuta patrimonio dell’umanità, richiede il consumo di frutta, verdura, pesce. Questi beni non sono proprio a buon mercato, e non credo che da parte delle famiglie ci sia sempre un rifiuto di questa dieta. C’è anche questo aspetto da considerare”. E’ la riflessione del pediatra Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina dell’università Statale di Milano e direttore Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’Asst Fatebenefratelli Sacco, ospedale dei bimbi Vittore Buzzi.
Per l’esperto occorre intervenire anche sulle barriere economiche che limitano l’adesione alla dieta mediterranea, spiega all’Adnkronos Salute. “Bisogna fare anche degli interventi ‘politici’ per favorire un certo tipo di alimentazione – è la sua visione – perché possiamo spiegare tutto sull’importanza di questo regime alimentare e sulla sua capacità di favorire la migliore crescita, ma con il portafogli vuoto è difficile realizzarla. E le persone poi vanno al discount e comprano magari solo i maxi pacchi di pasta” oppure cibi trasformati, facendosi guidare più dai prezzi contenuti e dai risparmi che dai principi della buona alimentazione. “Credo insomma che, come al solito, la verità stia nel mezzo – conclude Zuccotti – E che sia necessario e urgente continuare a fare un’azione di sensibilizzazione sulla dieta mediterranea. Dall’altra parte, però, bisogna cercare anche di fare degli interventi di politica sociale perché alimenti sani di questo tipo possano essere presenti sulle tavole di tutti”.