(Adnkronos) – “La dermatite atopica è una malattia che colpisce fin da piccoli. Tuttavia, ultimamente sono sempre di più gli adulti e i giovani adulti che ne sono affetti. In quest’ultimo caso, l’avvento della malattia può coincidere con un periodo di particolare stress, dettato magari dall’ingresso nella cosiddetta ‘vita adulta’, con gli impegni e le responsabilità del lavoro. Le persone che hanno sofferto di dermatite atopica quando erano bambine corrono infatti il rischio che questa si ripresenti in condizioni di stress durante l’età adulta. La possibilità di avere un sostegno e un aiuto farmacologico, oltre che sociale, è importantissimo per chi soffre di questa patologia”. Così Mario Picozza, presidente dell’Associazione nazionale dermatite atopica (Andrea), a margine della conferenza stampa ‘Dermatite atopica ed alopecia areata, due patologie, un solo farmaco. Via libera alla rimborsabilità’, organizzata oggi da Eli Lilly a Milano in occasione dell’approvazione al rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale di baricitinib, un inibitore orale delle Janus chinasi (Jak), indicato anche per l’alopecia areata.
“Le persone con dermatite atopica – spiega Picozza – sono persone che tendono a isolarsi, perché non solo è una malattia visibile che comporta problematiche che riguardano la socialità, la possibilità di lavorare, di essere utili agli altri, ma è anche una malattia dolorosa, che non consente, ad esempio, di fare sport. Le ripercussioni della dermatite atopica coinvolgono quindi tutte le sfere della vita del paziente, anche quella relazionale ed economica, poiché i pazienti devono sostenere spese ingenti per la continua cura della pelle”.