(Adnkronos) – Polestar, marchio svedese di veicoli elettrici ad alte prestazioni, lega la propria vocazione alla sostenibilità e all’innovazione ad una delle più importanti Fondazioni nel campo della ricerca scientifica, quella creata da Umberto Veronesi. Entrambe impegnate per un futuro migliore, le due realtà si sono incontrate in occasione dell’evento organizzato per celebrare il ventesimo anniversario della Fondazione Umberto Veronesi Ets: un concerto esclusivo a cura dell’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, il cui ricavato sarà destinato a finanziare la ricerca scientifica nell’ambito dei tumori tipicamente femminili.
Polestar, main sponsor e principale sostenitore dell’evento, è stata presente con l’esposizione dei suoi veicoli 100% elettrici, Polestar 2 Model Year 24 e Polestar 3, in Piazza della Scala, creando un legame diretto tra la mobilità elettrica sostenibile promossa da Polestar e la ricerca scientifica innovativa sostenuta da Fondazione Veronesi.
“La scienza è lo strumento più potente di cui l’umanità dispone per migliorare la qualità e la prospettiva di vita delle persone”. La celebre frase dell’oncologo Umberto Veronesi è la perfetta chiave di lettura per fotografare la comunione di intenti tra Fondazione Veronesi Ets e Polestar, guidate dalla mission di migliorare il futuro della società, come ha sottolineato Alexander Lutz, Managing Director di Polestar Italia: “La collaborazione tra Fondazione Veronesi e Polestar nasce perché abbiamo la stessa passione per la ricerca e la stessa voglia di migliorare il mondo in cui viviamo. Noi lo facciamo attraverso le nostre auto 100% elettriche sostenibili. La macchina elettrica per noi non è il fine ma l’inizio, abbiamo infatti adottato una policy di massima trasparenza rispetto ai nostri dati di inquinamento ambientale e acustico. La nostra ‘stella’, come Polestar è il progetto Zero, entro il 2030 vogliamo produrre una macchina senza emissioni, dalla produzione al fine vita e quindi allo smaltimento”.
“Main sponsor e sostenitore dell’iniziativa, Polestar Italia ci ha anche fornito le macchine elettriche per la serata – ha spiegato Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Veronesi, professore di Chirurgia all’Università degli Studi di Milano e direttore del programma di Senologia dell’Istituto europeo di Oncologia (Ieo) – Queste auto elettriche naturalmente contribuiscono ad abbassare i livelli di inquinamento all’interno delle città e quindi noi le vediamo con grande favore. Oltre a Polestar, tanti singoli cittadini hanno deciso di partecipare all’evento, contribuendo quindi in maniera significativa alla ricerca, e tante aziende hanno scelto di sponsorizzare questa iniziativa”.
Dal 2003 al servizio della ricerca scientifica nell’ambito dell’oncologia e delle malattie croniche, la Fondazione Umberto Veronesi Ets lavora in prima linea per garantire cure all’avanguardia e una qualità della vita migliore ai pazienti ed ha sostenuto finora il lavoro di 2.193 ricercatori e ricercatrici presso 176 Istituti e Università, finanziando 147 progetti di ricerca di altissimo profilo scientifico, come ha spiegato il presidente Paolo Veronesi: “Grazie alla ricerca scientifica, in questi anni abbiamo migliorato tantissimo le possibilità di guarigione e sopravvivenza del paziente, in particolare per coloro che sono affetti da malattie neoplastiche, che hanno visto in questi ultimi dieci anni un progresso della ricerca veramente importante e significativo. Persone che avevano pochi mesi di vita oggi possono vivere con una buona qualità di vita per tanti tanti anni e anche guarire. Tengo a sottolineare anche l’importanza della prevenzione – ha aggiunto Veronesi – altro tema molto caro a mio padre. Fondazione ha finanziato diversi studi in questo senso, che hanno mostrato come possiamo migliorare ulteriormente la già buona prevenzione che facciamo nel nostro Paese, in particolare per quel che riguarda i tumori femminili. Il mese di ottobre è il mese della prevenzione del tumore della mammella e noi siamo attivissimi in questo senso – ha concluso – abbiamo dimostrato che si può fare una prevenzione migliore di quella proposta dal nostro sistema sanitario e quindi il futuro sarà ancora più roseo, come rosa è il mese della prevenzione. Questa serata oltre a celebrare i vent’anni di attività è anche l’occasione per raccogliere fondi per la ricerca proprio sui tumori femminili”.
Tenutosi a partire dalle ore 20 del 2 ottobre presso il Teatro alla Scala, il concerto ha offerto ai partecipanti all’evento la possibilità di ascoltare il Concerto per violino e orchestra n.3 in Sol maggiore K216 di Wolfgang Amadeus Mozart e la sinfonia n.7 in La maggiore di Ludwig van Beethoven. A dirigere l’Orchestra il Maestro Andrés Orozco Estrada, al violino Julian Rachlin. I partecipanti e sostenitori di Fondazione, con la loro adesione alla serata, hanno contribuito a sostenere la ricerca scientifica che ha come obiettivo lo sviluppo di strategie innovative, nuovi farmaci e nuove combinazioni terapeutiche per aumentare la percentuale di sopravvivenza e migliorare la qualità di vita delle pazienti malate di un tumore.