(Adnkronos) – “Putin e il presunto cancro? Non si può fare diagnosi su una foto, sul fatto che sia ingrassato o prenda cortisone, o chissà cosa altro ancora. Una persona può prendere peso perché mangia di più per lo stress, tanto per fare un esempio, o prendere cortisone per altre patologie. Si può dire tutto quel che si vuole” sulle vicende sanitarie del presidente russo Vladimir Putin, costantemente sotto i riflettori da quando è in corso il conflitto in Ucraina, “ma non si fa diagnosi per telefono”. E’ il concetto che tiene a ribadire Saverio Cinieri, presidente nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), anche dopo le ultime notizie che parlano di report dell’intelligence Usa che confermerebbero un possibile tumore in fase avanzata per Putin, trattato ad aprile.
“Ne abbiamo lette di tutti i colori”, evidenzia lo specialista all’Adnkronos Salute, riferendosi ai rumors che si sono susseguiti in questi mesi. “Si è parlato persino di sangue di cervo”, ricorda richiamando un’indiscrezione di stampa locale, secondo cui il leader della Russia si curerebbe con impacchi di questo tipo. “Qualcosa di mai sentito, davvero è la prima volta – osserva Cinieri – Siamo al livello di leggende, come il latte d’asina di Pompea. La morale è che non si può fare diagnosi così”. Inutile affannarsi, conclude il numero uno dell’Aiom. “Ripeto: se anche Putin fosse affetto da un tumore, non lo sapremo mai”.