(Adnkronos) – “Lo abbiamo imparato anche durante il Covid: non basta coprire le persone più anziane, bisogna assicurare il vaccino anche alle persone che hanno meno di 60 anni di età, ma con patologie tali da compromettere il sistema immunitario. Le persone cosiddette fragili o vulnerabili. A loro vanno offerti gli stessi vaccini che vengono offerti agli anziani, come vaccino antinfluenzale innanzitutto, ma anche il vaccino contro lo Zoster”. Lo ha detto Giovanni Rezza, ex direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute, a margine di ‘Frames – Messa a fuoco sull’Herpes zoster’, promosso da Gsk e in corso a Roma.
“Fino a pochi anni fa si pensava soprattutto che il calendario vaccinale dovesse essere destinato all’infanzia – ricorda Rezza – Grazie ad alcune società scientifiche è stato varato il cosiddetto Calendario per la vita, ripreso dal ministero della Salute nel Piano di prevenzione nazionale vaccini del 2017-2019, un piano che evidenzia la necessità di coprire anche le altre età della vita, quindi le vaccinazioni dell’adulto e soprattutto quelle dell’anziano. Per quanto riguarda le vaccinazioni dell’anziano – prosegue l’esperto – la priorità va data alla cosiddetta ‘triade maledetta’ costituita da influenza, polmonite o malattia sistemica da pneumococco ed Herpes zoster. Le conseguenze di queste malattie colpiscono in maniera prevalente gli anziani e possono essere prevenute grazie alle vaccinazioni offerte gratuitamente, in quanto parte integrante delle raccomandazioni formulate all’interno dei piani nazionali”.
La vaccinazione diventa dunque fondamentale per prevenire la patologia e le più severe complicanze che potrebbero determinare un impatto sulla terapia ed eventuali ritardi nel trattamento del tumore, così come riportato nelle recenti Raccomandazioni dell’Associazione italiana oncologia medica (Aiom) sulla vaccinazione anti-Herpes zoster e come sottolinea anche Rezza. “Pensiamo – ribadisce – anche solo alle conseguenze dello Zoster nei pazienti oncologici, nei pazienti oncoematologici, in particolare. Abbiamo dei vaccini efficaci e sicuri in questo senso e quindi – conclude – è importante utilizzarli”.