(Adnkronos) – “Sono 7 milioni gli italiani con problemi di udito. L’incidenza dell’ipoacusia, ovvero il ‘sentire meno’ aumenta con l’avanzare dell’età: sopra i 65 anni colpisce 1 persona su 3, dopo i 75 anni interessa 1 su 2. Tra gli over80, invece, presenta ipoacusia l’80% (4 anziani su 5). Ma si stima che i casi siano molti di più, perché in troppi non arrivano ad una diagnosi. Di questi, una piccola parte presenta forme di sordità gravi-profonde difficilmente trattabili con metodi tradizionali. Ecco perché abbiamo deciso di dedicare una Giornata all’Ascolto, l’8 giugno, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione”. Così all’Adnkronos Salute Stefano Berrettini, presidente della Siaf Società italiana audiologia e foniatria e direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. “Dall’8 giugno – e per tutto l’anno – sarà attivo Pronto-Siaf, il servizio messo a disposizione dei pazienti per fornire supporto informativo in materia di audiologia”.
Con la Giornata nazionale dell’Ascolto “si cerca di sensibilizzare i cittadini a conoscere le malattie dell’orecchio – spiega Berrettini – perché è importante sapere che queste malattie possono essere adeguatamente trattate purché identificate precocemente. Al nostro help-desk [email protected] i pazienti potranno avere informazioni sull’ ipoacusia ed inviare domande a specialisti della Siaf che per tutto l’anno risponderanno ai quesiti e dubbi con professionalità”.
La diagnosi precoce dell’ipoacusia e delle malattie ad essa correlate “è fondamentale – sottolinea l’esperto – per prevenire le conseguenze di una ipoacusia non trattata, ovvero le problematiche nello sviluppo del linguaggio, degli apprendimenti e dello sviluppo globale nel bambino e le conseguenze in ambito comunicativo, sociale, lavorativo e sulla sfera cognitiva, nel paziente adulto”.
Tra le malattie dell’orecchio, che determinano nella maggior parte dei casi ipoacusia, Berrettini ne elenca alcune: “patologie infettive, come le otiti catarrali, a cui seguono malattie degenerative, l’esposizione al rumore dell’ambiente di lavoro, la socioacusia, ovvero l’indebolimento dell’apparato uditivo per effetto dei rumori ambientali presenti nei Paesi industrializzati, l’invecchiamento precoce dell’udito e malattie genetiche”. L’organo dell’udito “è molto sofisticato e sensibile ai danni che spesso sono irreversibili per adulti e anziani costretti a convivere con una disabilità molto impattante”.
“Fortunatamente molte patologie dell’orecchio si possono tenere sotto controllo con trattamenti medici, come nel caso delle malattie infiammatorie e catarrali, e con la chirurgia. O, in alternativa, con trattamenti protesici tradizionali o impiantabili, come l’impianto cocleare, meglio noto come orecchio bionico. Grazie a queste tecniche la maggior parte dei pazienti con ipoacusia anche grave e profonda può risolvere la sua problematica e migliorare in maniera significativa la qualità di vita’’ conclude.