(Adnkronos) – L’età biologica che vince sull’età anagrafica: una sfida possibile attraverso il trasferimento delle conoscenze medico-scientifiche della medicina dello sport a favore del sistema socioeconomico del Paese per coniugare salute, economia e sistema sociale. È il tema del XXXVII Congresso nazionale della Federazione medico sportiva Italiana (Fmsi) “Età biologica, età anagrafica 2.0. Una longevità in salute”, che si svolgerà a Roma, al Centro congressi dell’Hotel Rome Cavalieri, da domani al 22 luglio.
“L’idea del congresso è quella di riuscire a trasferire le conoscenze acquisite dalla medicina dello sport sugli atleti nella vita quotidiana, nella lotta alle malattie non trasmissibili: un po’ come trasferire le tecnologie acquisite con la Ferrari nella costruzione di un’utilitaria”, ha spiegato Maurizio Casasco, presidente della Fmsi presentando, oggi a Roma, il congresso.
“L’attività fisica dei genitori incide sulla salute dei figli, attraverso quella che definiamo epigenetica, in particolare da parte del padre. Un’eredità che avrà un impatto, nella fase adulta e nelle generazioni successive, fino a tre”.
“Gli stili di vita e l’esercizio fisico in particolare – ha ricordato in sintesi Casasco – giocano un ruolo epigenetico fondamentale sulle cellule germinali dei genitori e del futuro feto, incidendo quindi ancor prima del concepimento, con possibilità di trasmissione alle generazioni successive. La sedentarietà genitoriale, ad esempio, non solo predispone a malattie metaboliche o ad altre malattie croniche non trasmissibili del bimbo e del futuro adulto, ma può passare anche alla generazione successiva: quella che si chiama ereditarietà epigenetica transgenerazionale. Spesso gli atleti sono figli di atleti. E questo insieme, alla crescita delle conoscenze a livello di scienza dello sport – chiosa – ha contribuito ad allungare la carriera sportiva degli atleti di oggi”.
Con il caldo torrido di questi giorni “le persone che vogliono fare sport devono seguire alcune raccomandazioni, semplici ma indispensabili, e usare il buonsenso”. In particolare, “questa settimana è importante non esagerare, stare al fresco, bere moltissimo e fare attività solo la sera. Importante anche riposare”. Meglio invece “non fare sport al mattino, per ragioni di orologio biologico: sono le ore meno indicate per fare attività fisica”.
“A 40 gradi non è indispensabile fare sport – precisa Casasco – si può anche rimandare di 2 o 3 giorni”. Ma le persone che vogliono comunque allenarsi “devono conoscere il loro stato di salute, soprattutto dal punto di vista cardiaco. E’ necessario bere moltissimo – raccomanda – prima, durante e dopo, possibilmente anche integrare con sodio, potassio ed eventualmente magnesio. Bene inoltre controllare la pressione, soprattutto per chi ha una certa età, e monitorare l’attività cardiaca”, aggiunge sottolineando che invece gli sportivi professionisti “sono seguitissimi: hanno screening periodici per la loro attività. A volte devono gareggiare anche in condizioni climatiche difficili, lo fanno anche ad alte temperature, ma con la sicurezza garantita dai loro medici che sono tra i più bravi a livello internazionale”.