(Adnkronos) – “I peptidi sono corte catene di aminoacidi, dotati di importanti azioni fisiologiche nel nostro organismo ed è per tale ragione che da anni sono apprezzati come farmaci e più recentemente anche come ingredienti cosmetici. In particolare, infatti, quando usati come cosmetici, agiscono in qualità di messaggeri, come peptide-segnale, regolando importanti funzioni biologiche della pelle. Tali peptidi sono particolarmente efficaci per combattere l’invecchiamento cutaneo, contrastando, di conseguenza, la perdita di collagene che caratterizza l’invecchiamento cutaneo”.
Queste le parole di Paolo Rovero, professore di Chimica farmaceutica presso la Scuola di Scienze della salute umana dell’università di Firenze, specializzato in chimica dei peptidi, a margine dell’evento di presentazione di Definisse KP1 Collagen Modulator Bio-Peptide, la nuova linea di prodotti con l’esclusivo peptide modulatore del collagene Key Peptide One KP1, un approccio rivoluzionario all’anti-ageing, promosso da Relife, azienda di medicina estetica che promuove un approccio rivoluzionario del settore per aiutare le persone a raggiungere un benessere psicofisico completo. Fa parte del Gruppo Farmaceutico Menarini, fondato nel 1886 e ad oggi presente in 140 paesi nel mondo, con più di 17.000 dipendenti.
“L’invecchiamento cutaneo è caratterizzato da una perdita di collagene da parte della pelle. Questa perdita – spiega Rovero – è dovuta a una diminuita sintesi di collagene, ma anche ad una sua aumentata degradazione”.
La nuova linea è composta da tre prodotti specifici per il viso – Definisse KP1 siero rigenerante, Definisse KP1 crema ridensificante e Definisse KP1 contorno occhi rivitalizzante e ogni formulazione combina KP1 con acido ialuronico (HA) ad alto e basso peso molecolare e altri ingredienti specifici per una pelle radiosa e dall’aspetto più giovane: “Molti ingredienti cosmetici puntano a stimolare la biosintesi del collagene, mentre il prodotto sviluppato dalla ricerca scientifica nel mio laboratorio all’Università di Firenze, è il primo a inibire efficacemente la degradazione del collagene, con un meccanismo che è stato dimostrato sia in vitro, all’interno dei miei laboratori su colture cellulari, sia clinicamente dai colleghi medici”, conclude.