(Adnkronos) – Sono 3,9 milioni gli italiani che soffrono di diabete. In questi anni le cure e la consapevolezza sulle modalità migliori di gestione di questa malattia hanno fatto passi da gigante. Molte le strategie che possono essere messe in atto da chi ne soffre. I dolcificanti, ad esempio, offrono ai diabetici di tipo 1 scelte alimentari più ampie, mentre possono essere d’aiuto nel caso del diabete di tipo 2, in quanto non alzano il livello di glucosio nel sangue. Proprio per questo, in occasione della Giornata mondiale del Diabete (14 novembre), Unione italiana Food – Gruppo edulcoranti pone l’accento sull’importanza di promuovere la cultura di questi prodotti attraverso i consigli degli esperti per utilizzarli al meglio e correttamente.
Il diabete rappresenta una delle patologie più persistenti del secolo. La frequenza di questa malattia sta aumentando ovunque e anche in Italia i dati si stanno evolvendo in negativo. Secondo l’Italian diabetes barometer report 2023 realizzato da Ibdo Foundation – si legge in una nota dell’Unione Italiana Food – nel 2022 il numero dei diabetici in Italia è in aumento con 3,9 milioni di soggetti colpiti, ovvero il 6,6% della popolazione generale. Dal 2019 si è registrato addirittura un aumento del +14%, pari a 400mila casi in più. I dati sono in aumento anche rispetto alle ultime stime dell’Istat che risalgono al 2020, secondo cui il diabete affliggeva circa il 6% della popolazione, ovvero oltre 3 milioni e mezzo di persone. Il diabete di tipo 2, detto anche diabete dell’adulto, è il più frequente e rappresenta il 90% dei casi di diabete. Il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, rappresenta circa il 10%.
“Il rapporto tra dolcificanti e diabete è stato oggetto di numerosi studi, review e metanalisi – spiega Luca Piretta, medico gastroenterologo e professore di nutrizione e patologie digestive all’Università Campus Bio-Medico di Roma – Si evince prima di tutto che gli edulcoranti ipocalorici non influenzano negativamente i livelli di glucosio e insulina nel sangue, il che li rende adatti per le persone affette da diabete. Inoltre, consentono alle persone con diabete di gestire meglio l’assunzione di carboidrati pur gustando cibi e bevande dal sapore dolce ma con meno o senza calorie. Inoltre, studi clinici controllati dimostrano che gli edulcoranti non influiscono negativamente sul controllo del glucosio o sulla salute cardio metabolica, suggerendo che incorporare le dosi consigliate di queste sostanze, riducendo la quantità di zuccheri semplici assunti, può coadiuvare uno stile di vita sano, che è lo strumento principale e ideale prevenire il diabete di tipo 2”.
Usati al posto dello zucchero in molti alimenti e bevande per fornire un’alternativa dolce con poche o nessuna caloria aggiunta, i dolcificanti – prosegue la nota – sono ingredienti che possono essere anche centinaia di volte più dolci dello zucchero da tavola. Ne sono quindi necessarie quantità ridottissime per conferire il livello desiderato di dolcezza a cibi e bevande. Ma in che modo possono essere utili alle persone affette da diabete? Pur essendo estremamente più dolci, gli edulcoranti ipocalorici, nel contesto di una dieta bilanciata e uno stile di vita sano, offrono ai diabetici scelte alimentari più ampie fornendo il piacere del gusto dolce senza alzare il glucosio nel sangue. Inoltre, non avendo alcun impatto sui livelli di glicemia e dell’insulina e non fornendo calorie, possono avere anche un ruolo nella perdita e nel controllo del peso per le persone con diabete di tipo 2. Anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha confermato che i dolcificanti con poche o senza calorie utilizzati in sostituzione degli zuccheri inducono un aumento della glicemia inferiore dopo il consumo rispetto agli alimenti e alle bevande contenenti zucchero.
Per prevenire il diabete di tipo 2, gli esperti raccomandano 4 semplici regole. Per prima cosa seguire una alimentazione sana ed equilibrata, quindi ridurre il consumo di cibi ad alto contenuto di grassi saturi e zuccheri raffinati, anche tramite l’adozione di dolcificanti, e adeguare l’assunzione di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre alle linee guide italiane per una sana alimentazione sono tutte valide soluzioni per controllare le porzioni ed evitare il sovrappeso; 2) dedicare almeno 3 ore a settimana a un’attività fisica regolare e strutturata, come camminare, nuotare o fare ciclismo. A ciò occorre abbinare un aumento del normale movimento quotidiano, prediligendo per esempio le scale all’ascensore. L’attività fisica aiuta a controllare il peso, migliorando la capacità dei muscoli di usare l’insulina e assorbire il glucosio; 3) monitorare i livelli di zucchero nel sangue, specialmente se si è a rischio come coloro con una storia familiare di diabete di tipo 2, in modo da identificare tempestivamente eventuali cambiamenti e a prendere misure preventive. Accanto al controllo glicemico domiciliare, occorre fare regolarmente anche analisi generali in accordo con il proprio medico di famiglia, in particolare con il controllo periodico della emoglobina glicosilata: e fare attenzione ad alcol e fumo: il consumo eccessivo di alcol può aumentare il rischio di diabete di tipo 2. Infine, ridurre o evitare il consumo di alcol e fumo è quindi una raccomandazione fondamentale. I fumatori “leggeri” hanno circa il 29% in più di probabilità di sviluppare il diabete rispetto ai non fumatori, e i fumatori accaniti hanno un rischio ancora maggiore.