(Adnkronos) – “Il progetto e-MemoryCare è una terapia non farmacologica innovativa che lavora sulla stimolazione cognitiva, un trattamento non invasivo che si pone in primis l’obiettivo di mettere la persona al centro. Al momento non esistono terapie in grado di risolvere in modo definitivo il sempre più grave problema del declino cognitivo. Possiamo però salvaguardare il benessere psico-fisico dell’anziano anche grazie a questo strumento”. Lo ha detto Marianna Messina, project manager senior Italia FederAnziani, team leader e-MemoryCare e ideatrice della metodica, intervenendo alla conferenza stampa “Demenza e declino cognitivo: scatta l’emergenza anche in Italia” oggi al ministero della Salute per presentare il progetto ‘salva-memoria’ e-MemoryCare, piattaforma digital pensata per ‘stimolare’ il cervello, non solo di chi ha una diagnosi di demenza conclamata e che per ora coinvolge 10.000 persone (5mila a Roma e 5mila a Milano) che riceveranno gratuitamente il trattamento.
“La piattaforma digitale lavora sulla stimolazione cognitiva, prettamente sul dominio della memoria semantica ed episodica, attraverso la storia di vita del paziente, chiedendo allo stesso e alla famiglia di dotarci di fotografie al fine di poter lavorare sul paziente e far rievocare le memorie della sua storia vissuta. Non solo, e-MemoryCare lavora anche sulla sfera conoscitiva, affettiva e sociale”. L’innovazione di e-MemoryCare è “la web App della famiglia. I familiari in questo modo potranno vedere in ogni seduta l’andamento del paziente attraverso le risposte che lo stesso darà ad ogni singola domanda”, conclude.