(Adnkronos) – Più di un italiano su due, il 56%, sarebbe incentivato a rivolgersi a uno psicologo se ci fosse il bonus psicologico, a fronte di un 23% che lo ha già fatto (con un aumento del 6%) e il 53% che vi ricorrerebbe in caso di bisogno (+6%). Sono alcuni dati emersi dall’indagine “Il ruolo dello psicologo secondo gli italiani”, condotta dall’Istituto Piepoli per il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop) tra il 5 e il 13 giugno, attraverso 1.007 interviste, presentata oggi in occasione degli Stati Generali della Professione psicologica, in corso a Roma.
Dall’indagine emerge che, il 21% degli italiani ritiene peggiorato il proprio benessere psicologico, valutando il livello di stress al 44%. E ben l’80% degli italiani ritiene che l’aiuto di uno psicologo potrebbe servire tanto in questo momento di stress e disagio. Oltre il 90% degli intervistati dichiara di ritenere utile l’introduzione degli psicologi negli ospedali, nelle scuole e nei servizi sociali. E si conferma il ruolo determinante del Bonus psicologico, conosciuto da 7 su 10, la cui notorietà è cresciuta del 18% in un anno: più di un italiano su due (56%) ritiene infatti che potrebbe spingerlo a rivolgersi a un esperto, qualora ne avesse bisogno. Il 39% degli italiani ritiene che lo psicologo aiuti le persone a vivere meglio, e la percentuale sale al 54% nella fascia 18-34 anni.
“Sono i giovani gli ambasciatori di un nuovo modo di vivere la psicologia. Nel corso degli ultimi 10 anni – commenta Livio Gigliuto, presidente esecutivo Istituto Piepoli – l’immagine degli psicologi è nettamente migliorata. Così la pensa più della metà dei cittadini italiani, ma soprattutto i più giovani, che attribuiscono allo psicologo sempre più una funzione di sviluppo delle capacità personali. Proprio per questo – prosegue – una larghissima maggioranza della popolazione vorrebbe lo psicologo a scuola e negli ospedali, ma anche nei luoghi dello sport e del lavoro. Rispetto alla rilevazione svolta in aprile, cresce la quota di quanti hanno fatto ricorso allo psicologo e di quanti, di fronte a un problema psicologico, lo affronterebbero proprio facendo ricorso a un professionista”.
“Si conferma il ruolo determinante, per convincere gli ‘indecisi’, del bonus psicologico – sottolinea – la cui notorietà è cresciuta del 18% in un anno. Più di un italiano su due ritiene che il bonus psicologico potrebbe spingerlo a rivolgersi a un esperto qualora ne avesse bisogno. Infine – conclude – lo stress risulta in lieve calo rispetto a quello rilevato all’inizio della guerra in Ucraina ma sempre più correlato alla situazione economica e lavorativa e alle difficoltà di conciliare il lavoro con la famiglia, soprattutto nella fascia 35-54 anni, forse colpita dal rientro in ufficio dopo fasi più intense di smart working”.