(Adnkronos) – “I bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti delle sostanze tossiche presenti nell’aria per alcuni motivi molto semplici, ma che è importante ricordare. I bambini respirano a una frequenza molto più elevata della nostra, doppia rispetto ad un adulto. Un bambino di 6 mesi respira 24 volte in un minuto, contro i 12 di una persona adulta. Ciò significa che, nonostante le piccole dimensioni, sono in grado di inalare una grossa quantità di sostanze tossiche”, come le polveri sottili. Così David Korn, dirigente medico Pronto soccorso pediatrico e responsabile dei progetti di Digital Health del Policlinico universitario A. Gemelli Irccs di Roma, a margine dell’evento ‘Liberi di respirare’, organizzato da Consulcesi Group ieri nella Capitale, è intervenuto sulle ragioni che portano i bambini, pur non avendo contribuito all’inquinamento atmosferico, a subirne i danni più gravi.
Anche l’altezza contribuisce ad alimentare la vulnerabilità dei bimbi alle sostanze tossiche presenti nell’aria. I piccoli “respirano molto più vicini al pavimento – ricorda Korn – Questo vuol dire che sono direttamente a contatto con gli scarichi delle auto, per esempio”. Inoltre, aggiunge lo specialista, hanno una “capacità di crescita estremamente elevata – un bambino da 0 a 6 mesi raddoppia il proprio peso, passando da circa 3 kg a 6 – quindi la rigenerazione cellulare è estremamente rapida, cosa che li rende estremamente vulnerabili” alle polveri “presenti nell’aria, che sono in grado di danneggiare la replicazione delle cellule in modo irreparabile”.
Questi danni, avverte Korn, avvengono già nel corso della gravidanza, con “l’aumento dei parti pretermine” e “del numero dei bambini di basso peso alla nascita, e anche di quegli aborti che un tempo definivamo in parte spontanei”.
“Sostanze come il benzene, infiammabili e dall’odore particolarmente dolciastro, presenti nell’aria che respiriamo, hanno la capacità di interagire col Dna in modo del tutto è irreversibile – spiega ancora Korn – causando un aumento delle leucemie soprattutto mieloidi nei bambini sotto i 6 anni”.
“Le cosiddette polveri sottili, che hanno dimensioni inferiori a 2,5 micron, poco più grandi dei virus – precisa l’esperto – riescono a viaggiare nel nostro albero respiratorio creando delle condizioni di infiammazione che normalmente si estrinsecano nell’aumento degli episodi di broncospasmo, di asma o di bronchite asmatica”.
“Non parliamo solo di problemi”, però. “Cerchiamo soluzioni anche semplici, come ad esempio quelle adottate nella vita quotidiana”, suggerisce Korn: “Consultare App di siti Internet a disposizione di tutti e che illustrano in tempo reale il livello di inquinamento presente all’interno della nostra area geografica, per sapere se è meglio stare in casa o se si può uscire all’aria aperta”. Ma anche “depurare l’aria dell’ambiente in cui viviamo comprando delle piante, come il Pothos, la sanseverina o l’edera, capaci di assorbire buona parte di queste sostanze altamente cancerogene”.