(Adnkronos) –
Una ‘road map’ per salvare il Servizio sanitario nazionale, che parte oggi a Roma con una conferenza nazionale per la sanità pubblica, vedrà poi il 15 giugno manifestazioni in 8 città e a settembre un grande evento nazionale, “senza escludere” anche uno sciopero. Le organizzazioni riunite nell’Intersindacale medica, che rappresenta oltre 120mila dirigenti medici, veterinari e sanitari, e le associazioni di cittadini e pazienti, chiedono “a tutte le forze politiche un chiaro impegno in difesa del Ssn pubblico e universale”.
“Oggi comincia la mobilitazione – afferma all’Adnkronos Salute Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao-Assomed – Vogliamo svegliare le coscienze ed ecco perché questo percorso lungo. Vogliamo far conoscere ai cittadini e ai pazienti le nostre battaglie. Sciopero dei medici? E’ uno strumento – avverte – che non escludiamo, come non escludiamo nessuna arma per farci ascoltare e per cambiare le cose”.
“Già da mesi siamo in agitazione – ricorda Andrea Filippi, segretario Fp Cgil medici – e lo abbiamo già segnalato a più riprese: siamo in una fase in cui il Ssn non regge l’impatto. Oltre alle risorse serve quindi investire sul personale e sun radicale cambio di paradigma, passare dal sistema delle prestazioni che favorisce il privato a un modello che investe sulla promozione della salute. Un lavoro che si fa insistendo sui determinanti di salute, scuola e lavoro, e sulla prevenzione. Quindi – aggiunge – servono le risorse, ma anche una riforma della sanità pubblica e per farlo bisogna costruire alleanze con i cittadini. E’ per questo che oggi siamo qui. La cittadinanza ha smarrito la percezione dei servizi come una ricchezza, spesso intossicati dal modello dei bonus. È un percorso lungo, ma noi ci crediamo”. (Segue)